"Se chiedo il sussidio di cassa malati, mi mandano via dalla Svizzera"

Le nuove regole mettono gli studenti extracomunitari poveri con le spalle al muro. Il dramma di un giovane sudamericano, in Ticino da un paio d’anni: "Rischio di perdere il permesso".
LUGANO – Studenti extracomunitari poveri messi con le spalle al muro dalle nuove regole legate al sussidio dell’assicurazione malattia. Niente più sussidi di cassa malati, lo dice chiaramente una lettera inviata dall’Istituto delle assicurazioni sociali ai diretti interessati nel corso dell’estate. A raccontarlo è un giovane studente universitario sudamericano, da un paio di anni a Lugano, che ora si trova in grande difficoltà. “Finora ricevevo i sussidi – dice –, ora me li negano. Sottolineando che se chiedo un aiuto allo Stato, significa che non sono in grado di mantenermi. Rischio, dunque, di farmi ritirare il permesso di soggiorno a scopo di studio”.
Cambio di sistema - Per legge, gli studenti stranieri, in particolari gli studenti provenienti da Paesi non UE, se non hanno una copertura equivalente, sono tenuti a pagare la cassa malati in Svizzera. Fino a qualche mese fa, chi faceva fatica a fare fronte alla spesa, aveva diritto a chiedere un aiuto allo Stato. “Ma adesso ci dicono che non è più così”, ammette sconsolato lo studente. “È un’interpretazione più precisa delle normative internazionali – sottolinea Anna Trisconi Rossetti, capo dell’Ufficio prestazioni presso l’Istituto delle assicurazioni sociali –. Per potere circolare su suolo elvetico senza un’attività lucrativa, occorre dimostrare di potersi auto sostenere. Di conseguenza non si può finire a carico della rete di sicurezza sociale”.
Paese per ricchi - Il fatto dunque di domandare un aiuto allo Stato per fare fronte al costo dell’assicurazione malattia da adesso in avanti potrebbe essere visto come una prova tangibile che dimostra il fatto di non riuscire ad arrangiarsi da soli. “Non ci sono solo io in questa situazione – fa notare lo studente intervistato –. Come me ci sono anche diversi altri ragazzi non benestanti che hanno la sfortuna di provenire da Paesi che non fanno parte dell’Unione Europea. E cioè dall’Africa, dall’Asia, dal Sudamerica… Ma cosa significa ciò che ci sta capitando? Che in Svizzera possono studiare solo i ragazzi ricchi?”
Grattacapi - La necessità di conformarsi al diritto internazionale sta creando qualche grattacapo ad alcuni studenti extracomunitari che vivono in Ticino. “In sostanza – afferma Siro Realini, capo dell’Ufficio dei contributi – è stata eliminata una forma impropria di sussidio agli studi che passava attraverso i canali LAMal”. Nel frattempo, le scuole universitarie stanno studiando soluzioni assicurative per risolvere il problema. Come del resto accade già in alcuni Cantoni. “Soluzioni – prosegue Realini – che offrono agli studenti extracomunitari la possibilità di sottoscrivere, a un prezzo contenuto, un’assicurazione privata svizzera con coperture equivalenti a quelle LAMal. In tempi relativamente rapidi potremmo avere dei risultati”.



