Firma il contratto, è assunta: ma poi glielo "stracciano"

La vicenda surreale è capitata a una 59enne del Bellinzonese presso una nota agenzia immobiliare. Il legale dell'azienda: «La posizione era nuova. C'è stato un errore di strategia».
La vicenda surreale è capitata a una 59enne del Bellinzonese presso una nota agenzia immobiliare. Il legale dell'azienda: «La posizione era nuova. C'è stato un errore di strategia».
BELLINZONA/ LOCARNO - Le danno il posto di lavoro. Le fanno firmare il contratto. Ma pochi giorni prima di entrare in carica le dicono che la posizione non è più valida. Annullando di fatto l'accordo. Ha del surreale la vicenda capitata a una signora del Bellinzonese, assunta per poi essere cacciata da una nota agenzia immobiliare.
Aperta una nuova posizione – La donna, 59enne con diverse esperienze alle spalle, era arrivata a questo posto di lavoro tramite la disoccupazione. «L'agenzia immobiliare aveva aperto una nuova posizione – spiega la diretta interessata –. Un ruolo nuovo. Il mio compito sarebbe stato quello di acquisire nuovi potenziali clienti da passare poi ai venditori».
Lo stage – La disavventura della signora parte in estate. «Ho iniziato il mio stage, pagato dalla disoccupazione, a luglio. Ad agosto, visto il periodo "morto", sono stata ferma. E poi a settembre ho ricominciato. Con buoni risultati visto che complessivamente ho trovato una ventina di clienti potenziali».
La firma del contratto – Verso metà ottobre, come logica conseguenza, l'azienda le fa firmare un contratto di natura indeterminata che sarebbe entrato in vigore il primo di novembre. «Ero felice. Mi ero impegnata molto», ammette la donna.
Il colloquio choc – Il giorno 27 ottobre tuttavia la signora viene convocata presso la direzione. «Credevo volessero darmi le ultime informazioni. Invece con mia grande sorpresa mi hanno detto che la mia posizione costava troppo e che dunque il contratto firmato pochissimo tempo prima non sarebbe più stato considerato valido. Umanamente è stato uno choc. Il direttore, l'uomo che mi aveva assunta, non si è nemmeno presentato. Ha mandato avanti la sua assistente».
Quante domande – Un licenziamento lampo piuttosto unico. La 59enne si pone mille domande: «Il fatto che il mio contratto costasse all'azienda non poteva essere valutato prima di aprire la posizione? Al di là di questo hanno avuto oltre due mesi di tempo, durante il mio stage pagato dalla disoccupazione, per fare retromarcia. Perché non lo hanno fatto? Mi sento presa in giro. Umiliata».
Dietro le quinte – Tio.ch ha contattato l'agenzia immobiliare in questione per cercare di avere qualche chiarimento. A rispondere è il legale dell'azienda. «All'interno dell'agenzia inizialmente si pensava che potesse essere utile una posizione di acquisitore di potenziali clienti. Col passare del tempo ci si è resi conto che quella posizione non aveva senso. I venditori immobiliari stessi dell'agenzia l'avevano parzialmente contestata».
«Errore strategico» – D'accordo. Ma allora perché illudere la donna facendole firmare un contratto per poi disdirlo pochi giorni dopo, a una manciata di ore dalla sua entrata in carica? L'avvocato è trasparente: «È stato un errore di strategia. Frutto di un iniziale entusiasmo. È stato commesso uno sbaglio. E dal punto di vista umano è chiaro che non è bello subirlo. Forse si sarebbe dovuto valutare meglio la situazione nel complesso prima di partire in quinta».
«Delusione enorme» – Alla 59enne del Bellinzonese resta un infinito senso di vuoto addosso. «Questa esperienza ha rappresentato per me una grande delusione, soprattutto considerando che durante lo stage ho sempre dato il massimo e mi sono impegnata con serietà e dedizione. Il business plan aziendale relativo a una nuova posizione solitamente dovrebbe essere pianificato per un periodo definito e strutturato, non per la durata di uno stage. Non si può giocare così con le emozioni e la professionalità delle persone».





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