Luce verde per il Glamping TCS a Carona

La variante del Piano Regolatore è stata approvata: respinti i tre ricorsi al progetto.
LUGANO - Il progetto di costruire un Glamping TCS presso la piscina di Carona è un po' più vicino. Il Consiglio di Stato ha infatti recentemente approvato la variante del Piano Regolatore relativa all’inserimento di attrezzature turistico-ricreative, respingendo i tre ricorsi presentati.
La decisione presa dal Governo il 22 ottobre, precisa il Municipio di Lugano, rappresenta «un passo importante» per il rilancio dell'area ricreativa della piscina di Carona. L’investimento previsto, di natura pubblico-privata, è stimato in oltre 16 milioni di franchi e avrà «un impatto significativo per l’attrattività e la valorizzazione del quartiere».
I prossimi passi - Il Consiglio di Stato, approvando la variante del piano regolatore, ha di fatto confermato la zona prevista per l’inserimento delle abitazioni del glamping, già definita nella convenzione d’intesa tra il Municipio e il TCS del 2023, in vista della futura sottoscrizione dell’atto di diritto di superficie.
Un fatto, questo, che fa ovviamente rallegrare sia l'esecutivo luganese sia il TCS. «L'esito favorevole della procedura - precisano - conferma la validità del progetto, il rispetto dell’inserimento paesaggistico e la correttezza dell’iter pianificatorio seguito in questi anni».
L'auspicio ora è che «alla luce delle solide motivazioni espresse dal primo grado di ricorso», non vi siano ulteriori ostacoli allo sviluppo e all’attuazione di un progetto che — sul modello di quanto realizzato dal TCS a Olivone — può rappresentare una leva importante per il rilancio dell’area della piscina di Carona.
Il percorso - La variante era stata adottata dal Consiglio Comunale nella seduta del 13 novembre 2023, in seguito alla presentazione del relativo messaggio municipale dell’11 maggio. Successivamente, il primo marzo 2024, il Municipio aveva trasmesso al Consiglio di Stato la domanda formale di approvazione, allegando tutta la documentazione relativa alla
procedura di adozione, conforme alla legislazione vigente. Nel corso della procedura, il Consiglio di Stato ha ricevuto tre ricorsi contro la variante, che sono stati tutti respinti.



