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Fino a 50mila franchi per chi provoca disordini o manifesta illecitamente

Iniziativa parlamentare di Bühler (UDC) e una ventina di granconsiglieri di UDC, PLR, Lega e Centro: «Basta scaricare i costi sulla collettività».
Ti-Press
Fino a 50mila franchi per chi provoca disordini o manifesta illecitamente
Iniziativa parlamentare di Bühler (UDC) e una ventina di granconsiglieri di UDC, PLR, Lega e Centro: «Basta scaricare i costi sulla collettività».

BELLINZONA - Il diritto di manifestare «deve restare garantito». Ma, chi non rispetta le regole, «deve assumersi le conseguenze delle proprie azioni, anche sotto il profilo dei costi che esse generano».

Il documento - È l’iniziativa parlamentare elaborata depositata oggi dal granconsigliere UDC Alain Bühler e da 21 parlamentari di UDC, LEGA, PLR e Centro. «Nelle ultime settimane - si legge nel documento - il Ticino è stato teatro di diverse manifestazioni non autorizzate e di iniziative che hanno interrotto la viabilità o creato disordini, imponendo interventi straordinari alle forze di polizia».

La base legale - Situazioni di questo tipo «generano costi considerevoli che, allo stato attuale, vengono sopportati interamente dalla collettività». L’atto fa riferimento ai cantoni di Zurigo, Lucerna e Berna, i quali «hanno previsto nelle loro leggi sulla Polizia una base legale per accollare per lo meno una parte delle spese degli interventi di polizia in caso di manifestazioni non autorizzate o che violano i limiti dell’autorizzazione».

La situazione nel nostro Cantone - Per quanto riguarda il Ticino, secondo i firmatari «sempre di più sono organizzate manifestazioni che provocano evidenti spese a carico del Cantone e dei Comuni. Certamente si invocherà – a sproposito – un’intolleranza alla libertà di opinione. Tuttavia, non è corretto che la collettività debba farsi carico del servizio d’ordine di una sparuta minoranza di cittadini (e magari nemmeno residenti nel Cantone) che vanno a occupare le strade, causando disagi non indifferenti o, peggio, danni».

Le modifiche - Nello specifico, si propone di modificare la legge sulla polizia (LPol) del 12 dicembre 1989. Il rimborso può essere chiesto «all'organizzatore di un evento che richiede un intervento straordinario della polizia; al responsabile (perturbatore) di un intervento della polizia, se questi ha agito con dolo o negligenza grave; al gestore di un impianto di allarme per l'intervento in caso di falso allarme; a chiunque non rispetti intenzionalmente o con negligenza grave le condizioni di un’autorizzazione; a chiunque provochi interventi di polizia per interruzione o perturbamento della circolazione stradale».

Chi paga - Le spese «sono fatturate per un massimo del 40 per cento all'organizzatore o all'organizzatrice e per un massimo del 60 per cento alla persona che ha partecipato agli atti di violenza». Se l’organizzatore non è individuabile, «le persone interessate in via solidale assumono la quota parte dell’organizzatore». All'organizzatore «o all'organizzatrice e alla persona che ha partecipato agli atti di violenza o perturbamento della circolazione stradale sarà addebitato «un importo massimo di 20'000 franchi e, in casi particolarmente gravi, un importo massimo di 50'000 franchi».

I firmatari: Alain Bühler (primo firmatario), Omar Balli, Raide Bassi, Giovanni Capoferri, Paolo Caroni, Lara Filippini, Tiziano Galeazzi, Sem Genini, Simona Genini, Alex Gianella, Andrea Giudici, Cristina Maderni, Alessandro Mazzoleni, Sergio Morisoli, Gianluca Padlina, Aline Prada, Matteo Quadranti, Luca Renzetti, Patrick Rusconi, Andrea Sanvido, Roberta Soldati, Stefano Tonini.

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