Storie tese fra SNL e sindacati: «Ci rivolgeremo a Berna»

Al centro dell'incontro di ieri il contratto collettivo e le vacanze. Stroppini (SEV): «Non vogliono fare figuracce? Ci ascoltino»
LUGANO - Un incontro difficile quello avvenuto il 21 maggio tra i sindacati SEV, UNIA e OCST e la Società di Navigazione del lago di Lugano (SNL). Al centro delle discussioni, l'applicazione del CCL di Locarno ai dipendenti assoggettati al contratto sottoscritto con l’Associazione del Personale Trasporto Lacuale e Terrestre Ticino (APLT) per i collaboratori di Lugano ma che prevalentemente lavorano sulle acque del lago Maggiore. Oltre a questa tematica, lo scorso 10 aprile, i sindacati avevano ricevuto mandato per quanto concerne la conferma delle vacanze 2025 a norma di legge.
«Nel corso dell’incontro - spiega Angelo Stroppini segretario regionale del SEV Ticino e Moesa - abbiamo fatto presente a SNL come l’impiego di personale di Lugano su Locarno, così come attuato, implica pure diverse irregolarità sul rispetto della legge sulla durata del lavoro (LDL e rispettiva Ordinanza). Tra le altre questioni abbiamo chiesto di confermare a norma di legge ai dipendenti le vacanze per il 2025. Una richiesta già formulata in forma scritta, in due precedenti occasioni senza ottenere risposta. Questa irregolarità è particolarmente grave in quanto si tratta di una recidiva. Sulla questione infatti l’Ufficio federale dei trasporti (UFT) era già intervenuto duramente con SNL con una decisione dello scorso 29 giugno 2022. Abbiamo quindi richiamato il rispetto della legge, il minimo che un datore di lavoro dovrebbe fare».
La SNL avrebbe dal canto suo risposto a muso duro. «Hanno rimproverato i sindacati perché, secondo loro, con le nostre legittime rivendicazioni roviniamo la reputazione della società. Ricordiamo che sull'onda mediatica ci sono già finiti anche per via del pontile chiuso dall’UFT a Magadino. La verità è che SNL eviterebbe di fare figuracce se scegliesse di affrontare seriamente le criticità che abbiamo sollevato. Per le tematiche sul tempo di lavoro non ci resta altro che rivolgerci all’Ufficio federale dei Trasporti. I dipendenti ci hanno inoltre da tempo richiesto di vederci chiaro sulla questione della gestione del patrimonio della Cassa Pensioni. Alla luce di quanto abbiamo riscontrato e verificato, come SEV abbiamo inoltrato una puntuale denuncia all’Autorità di vigilanza delle casse pensioni di Zurigo».
Del contratto di lavoro che sembrava poco convincere i sindacati ne aveva già parlato il segretario regionale del SEV Ticino e Moesa in un nostro precedente articolo. In particolare aveva sottolineato come «il CCL negoziato nel 2018 con i sindacati, in seguito rinnovato e in scadenza a fine 2026, riguarda ormai unicamente solo cinque dipendenti che lavorano per la SNL attiva sul lago Maggiore. Un numero non sufficiente per coprire le prestazioni. Per adempiere a questo scopo, SNL usufruisce dei dipendenti di Lugano pur di non assoggettarli al CCL firmato da SEV, Unia e OCST, ponendo tutta una serie di questioni legate alle norme sul tempo di lavoro. E questo non va bene, perché così facendo aggirano il CCL del Lago Maggiore». Sostanzialmente, i dipendenti vengono assoggettati al contratto sottoscritto con la APLT e che «la SNL sostiene essere un contratto collettivo».