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CANTONE/SVIZZERA

Da Lugano a San Gallo, i vescovi esprimono soddisfazione per Leone XIV

L'elezione di Robert Francis Prevost quale nuovo Pontefice viene accolta con piacere tra i prelati svizzeri.
TiPress
Fonte ats
Da Lugano a San Gallo, i vescovi esprimono soddisfazione per Leone XIV
L'elezione di Robert Francis Prevost quale nuovo Pontefice viene accolta con piacere tra i prelati svizzeri.

BERNA - Come il vescovo di Coira, Joseph Maria Bonnemain, anche gli altri prelati svizzeri nutrono grandi speranze nel neoeletto Papa Leone XIV. I vescovi di San Gallo, Lugano e Sion hanno espresso soddisfazione per l'elezione di Robert Francis Prevost quale nuovo Pontefice.

Contattato dall'agenzia Keystone-ATS, Monsignor Markus Büchel, vescovo di San Gallo, si è detto contento della scelta del cardinale americano, che aveva incontrato a Roma circa un anno fa.

Mons. Büchel aveva sperato in un Papa inclusivo, che comprenda tutte le persone, che le ascolti: un costruttore di ponti. E le prime parole di Papa Leone XIV hanno esaudito questo desiderio: «Il fatto che abbia salutato il mondo intero sulla loggia della Basilica di San Pietro con "La pace sia con voi" è stato molto toccante e ha creato legami», ha aggiunto il vescovo di San Gallo.

Anche Alain de Raemy, vescovo ausiliare della diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo e amministratore apostolico della diocesi di Lugano, si è detto entusiasta. «Ho appreso con grande gioia dell'elezione del nuovo Santo Padre Leone XIV»", ha indicato in una nota.

De Raemy, che ha pure già incontrato il nuovo Papa, ha augurato «che il Signore accompagni i suoi passi con saggezza e amore (...) in questo particolare momento storico, segnato da tante sofferenze, ma anche dall'anno di grazia del Giubileo della speranza». «Con tanta gratitudine ci uniamo in preghiera per lui e per il suo nuovo ministero a guida e a servizio della Chiesa», ha scritto ancora il vescovo ad interim di Lugano nel comunicato.

A sua volta, il vescovo di Sion, Mons. Jean-Marie Lovey, ha espresso soddisfazione per la rapidità dell'elezione. «È un segno meraviglioso di unità, di comunione, non solo all'interno del Collegio cardinalizio, ma di tutta la Chiesa», ha dichiarato in un'intervista a "Le Nouvelliste".

Il prelato vallesano ha elogiato la «dimensione universale» di Leone XIV, che ha svolto parte del suo ministero in America Latina. L'elezione di un nuovo Papa non europeo ha senso. «Non siamo più al centro della Chiesa. Questa decisione ci permette di aprirci ad altri Paesi e ad altre questioni, conservando una certa umiltà», ha detto Mons. Lovey.

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