Il punto sui lavori per la nuova cabinovia della Funivia Monte Tamaro. Il direttore: «L'apertura entro giugno».
MONTECENERI - Qualche intoppo, un paio di imprevisti, ma tutto sommato il cantiere della Funivia Monte Tamaro procede a ritmo spedito. Dopo aver pensionato le vecchie cabine (vendute tutte all'asta) il progetto di 23 milioni è entrato ora nel vivo della realizzazione.
Il punto sui lavori - «I lavori procedono abbastanza bene», ci ha spiegato Nicola Cattaneo, direttore dell’impianto. «Il cantiere della linea della funivia sta rispettando le tempistiche previste. I pali sono già stati montati: il prossimo 26 di marzo tireremo la fune». I prossimi passi? «Stiamo completando la stazione di valle che finiremo di costruire la settimana prossima».
Qualche imprevisto - Proprio per quanto riguarda la stazione di valle (Rivera), durante i lavori è emerso qualche imprevisto di troppo. «A livello edile abbiamo accumulato un po’ più di ritardo. La ragione? Alcune difficoltà geologiche. Un ritardo che adesso, man mano stiamo recuperando». Il terreno ha necessitato un lavoro di palificazione che ha «richiesto circa un mese e mezzo».
La neve non si scioglie - E la meteo non ha giocato a favore. «Le nevicate di novembre ci hanno un po' rallentato i lavori che volevamo finire prima di Natale. Alla stazione di monte siamo ancora fermi alla fase del cemento con la strada ancora chiusa».
La strada è ancora chiusa - I mezzi pesanti infatti non possono ancora raggiungere il cantiere. «Stiamo lavorando per liberare la strada. Se tutto va bene, settimana prossima riusciremo a salire coi camion. Per il momento stimiamo un ritardo di circa un mese». L’obiettivo rimane, «salvo imprevisti», per giugno 2025.
Coordinare i lavori - Il nocciolo della questione è però a valle. «Il terreno pianeggiante e più ampio permette di avanzare più velocemente lavorando su più fronti parallelamente. L'impresa incaricata sta facendo un ottimo lavoro e abbiamo già recuperato qualche settimana di ritardo che abbiamo accumulato in partenza». La chiave? «Coordinare tutti i lavori per portare avanti più opere contemporaneamente».
I pannelli solari - E l’accento sarà sull’ecologia. «I nuovi stabili saranno rinnovati. Installeremo inoltre un impianto solare sul tetto della stazione di valle. Sull'arco dell'anno produce tutta la corrente che l'impianto a fune consuma. Nei momenti di picco chiaramente non è sufficiente ad alimentare la telecabina. Sull'arco dell'anno invece il consumo si compensa».
Uno sforzo locale - Detto questo, il finanziamento è sostenuto dalla società e dall’azionariato. «Ci teniamo a precisare che non beneficiamo di nessun aiuto pubblico. Abbiamo appaltato solo a ditte ticinesi. A esclusione dell'impianto a fune, che nessuno costruisce in Ticino (è stato commissionato a una ditta di San Gallo), lavoriamo solo con le aziende locali».