
C'è chi (Gioventù comunista) se la prende con Mario Branda: «Sindaco ipocrita», e chi (giovani UDC) attacca «l'intolleranza della sinistra».
LUGANO - Protesta davanti al LAC, il giorno dopo. Quel che resta della manifestazione di dissenso da parte del Coordinamento unitario per la Palestina contro il concerto al LAC della Israel Philarmonic Orchestra sono le urla a suon di «fascisti e assassini» nei confronti degli spettatori che si recavano a teatro.
Momenti di alta tensione, soprattutto quando una spettatrice ha puntato il dito medio contro i manifestanti ed è stata travolta da insulti pesanti (facilmente immaginabili quali possano essere gli insulti nei confronti di una donna) o quando un membro dell'Associazione Svizzera-Israele ha preso una bandiera dalle mani di uno dei manifestanti ed è stato spintonato tanto da far intervenire gli uomini della sicurezza che lo hanno scortato fino all'interno (guarda il video qui sopra).
Quello che resta il giorno dopo sono soprattutto le reazioni della politica. I primi a farsi avanti sono stati gli esponenti di Gioventù Comunista. Se la prendono con Mario Branda che ieri sera si è recato al concerto, la cui presenza è stata fatta notare in maniera critica anche dal Movimento per il socialismo che su Facebook ha postato l'immagine del sindaco di Bellinzona salire le scale del LAC.
«Questa orchestra - scrive la Gioventù comunista - che evidentemente tanto piace al sindaco Branda, è profondamente legata al governo israeliano e supporta quindi di fatto il genocidio del popolo palestinese. Il direttore d’orchestra ha infatti fatto dichiarazioni pubbliche apertamente a sostegno dell’operazione militare a Gaza e fra i musicisti vi sono ex-militari coinvolti in crimini di guerra. La Gioventù Comunista ritiene vergognoso questo atteggiamento ipocrita del sindaco socialista».
Sul fronte opposto i giovani UDC che con un comunicato stampa condannano gli episodi di ieri sera definendoli di «gravità inaudita». «Non possiamo tollerare che un gruppo di individui, agendo con violenza verbale e comportamenti distruttivi, tenti di imporre il pensiero unico, cercando di soffocare ogni opinione diversa dalla propria».
Definiscono assurdo il fatto che intolleranza e antisemitismo arrivino proprio dalla sinistra: «È particolarmente assurdo e ipocrita che questi comportamenti provengano da gruppi di sinistra, che si presentano come difensori della tolleranza e dell’inclusione. Proprio questi stessi ambienti, che dovrebbero promuovere il rispetto e il dialogo, finiscono invece per alimentare divisioni, intolleranza e persino atteggiamenti antisemiti, come quelli visti durante questa manifestazione».
Sui social si registra la voce di Lorenzo Quadri, che ieri sera è stato accolto con fischi e offese particolarmente feroci. Su Facebook scrive: «Con tanto di "benvenuto", fuori dal LAC a cura del sedicente coordinamento a sostegno della Palestina, ossia i molinari sotto altra etichetta, pistonati dalla sinistra politica e mediatica, che non hanno trovato di meglio che urlare insulti e improperi nell'ambito della commemorazione delle vittime dell'Olocausto, accusando i presenti di essere "fascisti ed assassini" oltre che "merde". Come noto i molinari pro-Pal pretendevano perfino l'annullamento del concerto, cosa che il municipio di Lugano ed il Lac hanno ovviamente rifiutato dato che la città non si fa ricattare, men che meno da simili soggetti. PS: malgrado i media di regime blaterino di "100 manifestati", ce ne saranno stati al massimo 40».
Per dovere di cronaca i manifestanti erano per l'esattezza 82.