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VOTAZIONI CANTONALI«Un chiaro messaggio: meno entrate e meno uscite»

09.06.24 - 16:48
Le reazioni ai risultati sui temi cantonali. Fra felici e scontenti
Tio/20Minuti
Fonte Redazione Tio
«Un chiaro messaggio: meno entrate e meno uscite»
Le reazioni ai risultati sui temi cantonali. Fra felici e scontenti

Non si sono fatte attendere le reazioni all'esito dei queste votazioni cantonali, peraltro banco di prova per il referendum finanziario obbligatorio.

MPS - Per il Movimento per il socialismo, da un punto di vista generale, sia a livello cantonale che federale è confermato «uno schieramento ancorato a destra dell’espressione del voto popolare». «Si tratta della conferma che una politica centrata su una ripetizione di votazioni popolari, magari seppur necessaria dal punto di vista della resistenza politica di fronte ad alcuni provvedimenti, non può rappresentare la via maestra per costruire, a lungo termine, un’opposizione politica e sociale», sottolinea l'MPS.

Proprio «tenendo conto di questo contesto politico generale», l’MPS saluta «con soddisfazione» l’esito della votazione sulle misure di compensazione per gli assicurati e le assicurate IPCT approvate dal Parlamento. «Si trattava di una votazione insidiosa, tutta giocata – dai sostenitori del referendum – sulla denuncia di presunti privilegi pensionistici dei lavoratori e delle lavoratrici del settore pubblico, in particolare nel confronto con quelli del settore privato. Questa narrazione è stata, perlomeno in questa occasione, smentita».

L’MPS esprime invece rammarico per l’esito della votazione sulla riforma della Legge tributaria. «In questo caso, si è imposta la narrazione dominante della necessità di alleviare i cittadini e le cittadine dal fardello fiscale come elemento fondamentale per mantenere o migliorare la propria condizione reddituale».

Infine, per quel che riguarda le votazioni federali, l’MPS esprime delusione per la sconfitta dell’iniziativa popolare federale per limitare al 10% del reddito i premi di cassa malati. «L’approvazione di questa proposta avrebbe rappresentato un passo avanti, in particolare per alleggerire il carico finanziario per la grande maggioranza delle persone e delle famiglie, confrontate con sempre più insopportabili premi di cassa malati. La situazione per gli assicurati rischia quindi di peggiorare. La sconfitta delle due iniziative denota una situazione di stallo ma comunque di insoddisfazione tra la popolazione, e la necessità comunque di delineare una alternativa di fondo a medio termine». In questa prospettiva, l’MPS sostiene l’idea di un sistema di assicurazione malattia simile a quella di un’assicurazione sociale (AVS ad esempio) con contributi percentuali su salari e redditi da suddividere tra datori di lavoro e lavoratori.

I sindacati - I Sindacati OCST SIT e VPOD hanno preso atto con sollievo dell'adozione delle misure di compensazione per le pensioni IPCT cantonali da parte dell'elettorato ticinese. «Una piccola maggioranza della popolazione ha accettato un accordo tra Governo, sindacati, sostenuto da una maggioranza di partiti in parlamento. Questo vasto fronte è riuscito a contrastare le fake news della destra populista, che voleva peggiorare le condizioni di lavoro di impiegati, docenti, operatori sociosanitari e sociali, agenti di custodia e poliziotti. Fortunatamente sindacati e forze politiche responsabili sono riuscite a salvaguardare per i giovani condizioni adeguate nel servizio pubblico di questo Cantone. Un segnale di speranza».

UDC - Dal canto suo l’UDC prende atto che i contribuenti ticinesi hanno, ancora una volta, confermato di «non accettare ulteriori aggravi fiscali». «Ora la politica, Consiglio di Stato in primis, deve finalmente giocare un ruolo attivo e procedere come già indicato in precedenza dal popolo ticinese, nel mettere in atto il Decreto Morisoli e incamminarci così verso il risanamento dei conti pubblici».

«Con preoccupazione», invece, il partito osserva che i ticinesi hanno dato seguito, «seppur con una minoranza risicatissima», alle misure di compensazione dell’IPCT in favore dei dipendenti pubblici. «Una scelta - aggiunge l’UDC - che avrà certamente delle conseguenze sulle tasche dei contribuenti». «Il Sì alle misure di compensazione IPCT espresso dal popolo ticinese purtroppo genererà sempre più una netta differenza tra chi lavora nello Stato – con i privilegi ad essi concessi – e chi lavora nel privato. La forza messa in campo dai partiti PLR, Il Centro, il PS, Verdi e partiti minori di sinistra, assieme ai 17'000 affiliati, hanno in qualche modo contribuito a questo risultato. I partiti di Governo, esclusa la Lega, grazie a questo voto potranno così rimandare il risanamento dell’IPCT alla prossima generazione, scaricandole le loro palesi responsabilità di questo disastro».

L’UDC si ritiene «soddisfatto della bocciatura dello stanziamento del credito per l’acquisto e la ristrutturazione dell’edificio ex Banca del Gottardo. I cittadini hanno rifiutato di sperperare denaro pubblico e questo spingerà il Governo a trovare un valore di acquisto più adeguato per la nuova sede logistica della Giustizia ticinese».

Lega dei ticinesi - Per la Lega dei ticinesi l'esito della votazione è «un chiaro messaggio: meno entrate e meno uscite». Riguardo le misure di compensazione, non nasconde una certa delusione, invitando il CdA dell'Ipct a una maggior responsabilizzazione.

I leghisti si rallegrano invece per l’approvazione della riforma fiscale. «Grazie a questa “riformetta”, i ticinesi non dovranno subire un aggravio fiscale del 3% (aggravio che era invece l’obiettivo di rossoverdi e dintorni). Inoltre, la fiscalità ticinese per i redditi alti rientrerà nella media nazionale. In questo modo si eviteranno le fughe di buoni contribuenti dal nostro Cantone e sarà più facile attirarne di nuovi, i quali porteranno gettito e posti di lavoro, a vantaggio sia dell’erario che dell’occupazione in Ticino. Inoltre verrà stoppato il fenomeno dell’emigrazione dei ricchi pensionati che ritirano il capitale previdenziale».

Più moderata la reazione sulla "cittadella della giustizia": «Significa che per il Parlamento (che ha aderito al referendum obbligatorio) e il Popolo, la Giustizia cantonale non è meritevole di godere di questi investimenti e spese».

Il Centro - L’esito di questa domenica di votazione è stato solo «parzialmente positivo» per il Centro, che in particolare esprime soddisfazione per l’accoglimento (in Ticino) dell’iniziativa popolare “Per un freno ai costi” nel settore sanitario. «Purtroppo a livello federale - viene sottolineato - ha prevalso in modo importante il sentimento di paura e di insicurezza generato dai contrari, in particolare dalle potenti lobby legate al settore sanitario, che hanno investito nella campagna oltre 3 milioni di franchi».

Per quanto riguarda i temi cantonali, il Centro apprende «con soddisfazione» che il popolo ticinese (50,5% di favorevoli) intende sostenere le pensioni degli impiegati pubblici ticinesi con una soluzione basata sul principio della simmetria dei sacrifici tra datore di lavoro e dipendenti. Sull’acquisto dello stabile EFG, il partito si era espresso in commissione della Gestione e a più riprese sulla stampa sulle priorità in questo momento di ristrettezze finanziarie: «L’esito popolare è chiaro (59,47% di contrari) e di questo bisognerà tenerne conto. Sul voto dei ticinesi ha probabilmente pesato una visione della Giustizia limitata all’aspetto immobiliare, senza alcuna riflessione degna di questo nome sugli aspetti organizzativi e delle risorse umane, tanto è vero che la tanto decantata riforma “Giustizia 2018” è ancora al palo, nonostante siano trascorsi oltre 10 anni dai primi roboanti annunci».

Sulla riforma fiscale il Centro prende atto che la popolazione ticinese ha accolto le proposte di modifica in discussione. «La campagna di voto è stata incentrata sulla necessità di non aumentare le imposte alla popolazione a seguito dell’aumento del 3% del coefficiente cantonale. Il voto ha quindi soprattutto segnalato la necessità di tutelare il potere d’acquisto dei ticinesi».

Verdi Liberali Ticino - I Verdi Liberali del Canton Ticino esprimono grande soddisfazione per i risultati delle votazioni appena concluse. «Siamo soddisfatti per la riforma fiscale e per la compensazione delle rendite pensionistiche, ma il risultato risicato deve essere un monito sull’uso eccessivo delle rivendicazioni di piazza che non sono piaciute ai cittadini», ha sottolineato Stefano Dias, presidente dei Verdi Liberali del Canton Ticino. «Allo stesso modo, il No al nuovo palazzo di giustizia è una delusione e ci rende attenti sulla sensibilità dei cittadini a questo tipo di spese. Ora ci aspettiamo delle proposte da parte dei contrari che possano dare dignità al lavoro del terzo potere dello Stato».

PLR - I Liberi Radicali - «Il Ticino ha scelto di alleggerire lavoratori, famiglie, pensionati e artigiani ribadendo di non essere disponibile ad aumenti d’imposta generalizzati. Il PLR è soddisfatto per il chiaro appoggio ottenuto dalla riforma fiscale accettata oggi alle urne. Si tratta di un passo importante verso un cantone più moderno, attrattivo e concorrenziale». Così il PLR commenta il risultato elettorale. «I cittadini non hanno invece voluto appoggiare l’acquisto dello stabile EFG a Lugano per la nuova cittadella della giustizia. Un investimento economicamente importante che, evidentemente, ha sollevato preoccupazioni e dubbi vista la situazione difficile delle finanze cantonali». Per i Liberi radicali «ora si tratta di trovare subito soluzioni alternative e concrete, perché la Giustizia merita una sede funzionale e dignitosa. Ci aspettiamo che le forze politiche contrarie siano le prime a individuare delle soluzioni percorribili». Dalle urne «luce verde anche per le misure di compensazione per le rendite pensionistiche della Cassa Pensioni dello Stato (IPCT). Una scelta lungimirante, che permetterà di salvaguardare e garantire le pensioni di oltre 17mila assicurati, impegnati in servizi importantissimi».

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