L’esecutivo luganese mette nero su bianco i perché della decisione di non distribuire l’agenda scolastica.
LUGANO - «Il Municipio ritiene che tematiche quali l’identità di genere, la “fluidità” e l’orientamento sessuale non siano adatte ad allievi di quinta elementare, ovvero a dei bambini di 10 anni, a maggior ragione attraverso uno strumento come l’agenda».
L’esecutivo di Lugano, in risposta a un’interrogazione firmata da Aurelio Sargenti (PS) e da altri consiglieri, mette nero su bianco i motivi che l’hanno spinto a decidere di non distribuire la tanto discussa agenda scolastica agli allievi di quinta elementare. «Il Municipio - si legge nel documento - ha pure considerato che i docenti di scuola elementare non dispongono di una formazione specifica per affrontare con gli allievi temi legati alla fluidità di genere e all’orientamento sessuale».
Inoltre, «Il Capodicastero si è confrontato con la direzione dell’istituto scolastico e durante il collegio del 23 agosto, i docenti sono stati informati che il giorno seguente il Municipio avrebbe preso una decisione in merito. Alcuni docenti hanno manifestato il proprio disagio nei confronti dell’agenda». Scartata l’idea di consegnare l’agenda alle famiglie, lasciando a loro la decisione se darla o meno ai figli. «Un’opzione di questo tipo non avrebbe risolto la situazione, ma l’avrebbe ulteriormente complicata, portando a una distribuzione a macchia di leopardo».
Il Municipio ha precisato d’aver fatto uso della facoltà, «concessa dal Cantone», di decidere «se distribuire o meno l’agenda».