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«Estrarre mamma e bimba dalle macerie ci ha ripagato di tutte le sofferenze»

CANTONE«Estrarre mamma e bimba dalle macerie ci ha ripagato di tutte le sofferenze»

15.02.23 - 06:30
Mauro Bonomi e la sua cagnolina Luna hanno fatto rientro dalla Turchia: «È stato traumatico trovarci davanti a tutto quello che era successo».
Redog Svizzera
«Estrarre mamma e bimba dalle macerie ci ha ripagato di tutte le sofferenze»
Mauro Bonomi e la sua cagnolina Luna hanno fatto rientro dalla Turchia: «È stato traumatico trovarci davanti a tutto quello che era successo».

RIVA SAN VITALE - «Se c’è da salvare anche solo una persona sono pronto a ripartire domani». Dopo una settimana di duro lavoro in mezzo a distruzione e dolore, Mauro Bonomi, 63enne di Riva San Vitale, è rientrato dalla Turchia insieme alla sua cagnolina Luna, con la quale è abilitato alla ricerca di dispersi nelle macerie. La squadra di soccorso rossocrociata ha infatti terminato la sua missione nei territori sconvolti dal terremoto abbattutosi su Turchia e Siria lunedì scorso.

Luce tra le rovine - «La maggior parte delle persone che venivano identificate dai cani erano già senza vita», racconta a Tio/20minuti Bonomi, «e purtroppo dovevamo lasciarle dov'erano per concentrarci sui superstiti». Lavoro e dedizione hanno però dato i loro frutti, permettendo di trarre in salvo undici sopravvissuti: «Il momento più bello è stato quando abbiamo estratto dalle macerie una mamma e una bimba di sei mesi dopo quattro giorni dal terremoto». Un mezzo miracolo, questo, che ha scaldato il cuore di tutti: «Almeno due o tre piani erano crollati sopra di loro, ma fortunatamente sono rimaste intrappolate in un vano che le ha protette. È stato un momento indescrivibile, che ci ha ripagato di tutte le sofferenze che abbiamo visto».

«I familiari si sono lanciati su di noi» - L’impatto iniziale, all’arrivo nella provincia di Hatay, è però stato «traumatico», ammette il 63enne. «Il nostro gruppo di intervento è stato il primo in assoluto a giungere sul posto ed è stato pesante trovarci improvvisamente davanti a tutto quello che era successo». Nel caos generale, racconta, «centinaia di persone si sono lanciate su di noi, cercavano di tirarci verso determinati cumuli di macerie per cercare i loro familiari. Noi però abbiamo dovuto seguire le istruzioni dell’ingegnere e siamo potuti intervenire solo dove c’erano le condizioni di sicurezza necessarie ed era realisticamente ancora possibile trovare dei superstiti».

Odore di vita, odore di morte - Dal secondo giorno «i familiari dei dispersi hanno iniziato a scavare loro stessi, a mani nude e in zone pericolose». Per questo motivo le ricerche del team rossocrociato si svolgevano soprattutto durante la notte: «Di giorno in strada era presente tantissima gente e, nonostante i transennamenti, era difficile lavorare». Il freddo si sentiva, specifica Bonomi, ma nella ricerca rappresentava un elemento a favore: «Con il caldo l’odore dei cadaveri si intensifica, e questo ostacola il cane nel fiutare chi è ancora in vita».

Anche Luna ha bisogno di recuperare - In mezzo a tanta sofferenza, la squadra ha però ricevuto sostegno, assicura infine Bonomi. «Lunedì mattina, prima del rientro, abbiamo fatto un briefing con due psicologi della Confederazione. E ne faremo altri in seguito». Intanto anche Luna è in fase di recupero: «La sto guardando adesso mentre dorme. Ci metterà tre o quattro giorni per riprendersi, i cani hanno una sensibilità forse anche più grande della nostra».

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