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Con i suoi pseudonimi "massacra" le persone sui social

Ombre su una professoressa universitaria. Alcuni suoi comportamenti susciterebbero perplessità.
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Con i suoi pseudonimi "massacra" le persone sui social
Ombre su una professoressa universitaria. Alcuni suoi comportamenti susciterebbero perplessità.
LUGANO - Una cattedra universitaria oltre Gottardo. Tante pubblicazioni di prestigio. Ma anche una serie di pseudonimi sui social finalizzati ad attaccare o screditare altre persone. Identità fittizie che spesso interagiscono tra loro in manie...

LUGANO - Una cattedra universitaria oltre Gottardo. Tante pubblicazioni di prestigio. Ma anche una serie di pseudonimi sui social finalizzati ad attaccare o screditare altre persone. Identità fittizie che spesso interagiscono tra loro in maniera diabolica affossando il malcapitato di turno. Dietro a questo gioco decisamente discutibile ci sarebbe, in qualche modo, una docente accademica di origini italiane, residente a Lugano.   

Una, nessuna, centomila – La signora in questione avrebbe la passione per gli pseudonimi. Ne avrebbe tanti. Anche su Facebook dove pare avere l'abitudine di prendere di mira, sotto mentite spoglie, rappresentanti dei media o intellettuali, criticandone soprattutto l'uso della lingua italiana. La donna sarebbe legata a un centro culturale situato a Lugano.

Quegli attacchi incrociati – Qualche anno fa la signora avrebbe pubblicato un romanzo sotto pseudonimo maschile. Uno dei tanti. Fin qui nulla di male. Il libro è stato recensito su varie testate ticinesi. La giovane autrice delle recensioni avrebbe lo stesso nome riconducibile a uno di quei già citati profili Facebook con cui venivano attaccate varie persone. Un caso?  

Le cattiverie sui social e poi il blocco – Su Facebook in più di un'occasione qualcuno è stato aspramente attaccato proprio dalla giovane autrice delle recensioni. Spalleggiata, incredibile ma vero, dal misterioso scrittore. E da altri personaggi che, nella realtà, sarebbero riconducibili alla medesima docente. In un caso ben preciso, sarebbe stata diffamata un'associazione, divulgando un documento inviato a tutti i membri erroneamente. E denigrandolo. Cosa accade quando qualcuno reagisce e capisce il giochetto? Viene bloccato. 

«Si trattava di una redazione esterna» – Chiarire una situazione del genere non è evidente. Perché una donna tanto affermata dovrebbe avvalersi di profili social che diffamano le persone? Abbiamo provato a contattarla. A rispondere al telefono è una collaboratrice. «Al momento sono io a filtrare le chiamate della signora – spiega –. È molto sotto pressione per altre questioni. Posso dire che la gestione dei social era affidata a una redazione esterna. Lei non ci ha mai messo mano».  

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