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CANTONEPiatti più salati al ristorante: «Nelle prossime settimane i prezzi aumenteranno»

21.09.22 - 06:30
«Dovremo garantire la sopravvivenza dell'azienda senza svuotare il locale», così Massimo Suter di GastroTicino
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Massimo Suter
Massimo Suter
Piatti più salati al ristorante: «Nelle prossime settimane i prezzi aumenteranno»
«Dovremo garantire la sopravvivenza dell'azienda senza svuotare il locale», così Massimo Suter di GastroTicino

BELLINZONA - Ultimi giorni d’estate. E nei ristoranti e alberghi ticinesi il boccone, per il cliente, si farà presto più amaro e difficile da mandar giù. Il prezzo di una cena fuori, con i costi dell’energia in vertiginoso aumento, è infatti destinato a salire, conferma Massimo Suter, presidente di GastroTicino.

Prezzi su - «Al momento siamo ancora in piena attività, e quindi un po’ distratti dal lavoro», spiega Suter. «Ma parecchi colleghi stanno ragionando in essere e in divenire, e molto probabilmente nelle prossime settimane e mesi adegueranno i prezzi al rialzo».

Gli esercenti, continua Suter, dovrebbero «innanzitutto fare un’analisi accorta della loro situazione finanziaria. E, onde evitare di ritrovarsi alle strette, eventualmente studiare un ritocco dei prezzi».

Un fragile equilibrio - Il rischio di perdere clienti per strada, però, è più reale che mai. «L’equazione è subito fatta», riflette Suter, «da un lato si ha un’esplosione dei costi, quindi un’erosione dei margini, e dall’altro una perdita di potere d’acquisto da parte del cliente che non permette neanche di giocare troppo al rialzo nei prezzi di vendita».

Sopravvivere e poi vivere - Occorrerà quindi, per i professionisti dell'ospitalità, essere cauti. «Dovremo trovare la quadratura del cerchio per far sì di garantire la sopravvivenza dell’azienda da un lato, ed evitare di svuotare il locale con un eccessivo aumento dei prezzi dall’altro».

Il costo nel piatto - Secondo Suter, è comunque bene che i ristoratori alzino il prezzo delle vivande stesse, piuttosto che aggiungere un sovrapprezzo energetico in ogni scontrino. Modalità, quest’ultima, scelta dall’Hotel ristorante Bad Budendorf di Basilea, e che ha scatenato non pochi malumori.

«Ciò che ha fatto questo albergatore è un po’ al limite rispetto alla legge», commenta Suter. «Esiste infatti una legge federale che impone di indicare il prezzo di vendita comprensivo di tutti i costi “nascosti”. Non posso esporre un prezzo di vendita di 10 franchi per poi aggiungerci un 5%».

Quello che invece si può fare, «è informare il cliente indicando, magari su un cartello o un volantino, che purtroppo i prezzi hanno subito un aumento a causa del rincaro energetico».

Smussare gli angoli - Ma il peso della crisi ricadrà davvero tutto sul cliente? Secondo Suter, non necessariamente. Il potenziale di risparmio energetico, spiega, c’è: «Gli orari di apertura sono una possibilità, così come dei giorni di chiusura supplementari. Si può puntare maggiormente sulle luci LED e su delle attrezzature più moderne». I prodotti del giorno d’oggi, conclude, «consumano infatti anche dieci volte meno rispetto a quelli acquistati 10 anni fa».

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COMMENTI
 

volabas56 1 anno fa su tio
Invece di andare 3/4 volte al ristorante in settimana, si va una volta sola, in fondo anche a casa non si sta' poi cosi' male.

Milena 1 anno fa su tio
Non o più parole

RV50 1 anno fa su tio
Bene di meglio in peggio .... non già abbastanza cari per una famiglia cenare al ristorante aumentare i prezzi lo trovo "ragionevole" certo che non perde tempo a pararsi il c..o il sopra citato , poi poi lamentarsi che i ticinesi vanno in Italia a godersi una cena economicamente accessibile, non paghi una bottiglia di acqua 8 euri !!! per non parlare del vino quasi inaccessibile per i portamonete del cittadino medio... i costi sono elevatissimi !!!! e i salari che pagate da fame e che il 90% é costituito da frontalieri questo lei non lo menziona ma mi faccia il piacere se ne stia buono nel suo pollaio e la smetta di versare lacrime di coccodrillo c'é gente che sta peggio pur lavorando e non può permettersi di sedersi nei vostri ristoranti .... quando ;continuando così , i ristoranti chiuderanno la porta chi dovrà pensarci lo stato cioè il popolo che paga le tasse.... buona fortuna e continui su questa strada che avrà un bel successo!!!!

F/A-19 1 anno fa su tio
Risposta a RV50
Ci siamo proprio creati un bel mondo di cacca. Tutti vogliono tutto, i prezzi dei terreni esplodono, le casette costano milioni, gli affitti salgono ma gli stipendi scendono, la spesa sale, benzina, energia, trasporti, multe, tasse, avanti così che tanto siamo ricchi. Adesso arriva lo stadio da 700 milioni, milioni per l’asfalto fonoassorbente del ca..XX, cantieri dappertutto, 80 mila frontalieri che immancabilmente paralizza il traffico, Mendrisiotto la regione più inquinata d’Europa però ora faranno il parco Valera, poveri politici, mi fanno quasi tenerezza. Chi può lascia questo paese, i pensionati già non riescono a viverci, chi va in casa anziani viene dilapidato di tutto quanto ha messo via, cassa malati che aumenta del 10% all’anno, le strade sono diventate una corsa ad ostacoli e chi sgarra grazie a via sicura può per poco diventare un criminale. In compenso possiamo usufruire gratis dei servizi psichiatrici, paga la cassa malati cioè ancora noi, tanto poi è lì che va a finire chi non se ne va.

Milena piazza 1 anno fa su tio
Tristezza

ZioTore 1 anno fa su tio
Per me è una follia... ed il rischio è che la gente opti maggiormente per i locali oltre confine causando maggiori perdite. Il signor Suter che sempre più mi domando come possa occupare questa posizione, dovrebbe capire che i costi sono aumentati anche per le persone comuni non solo per la ristorazione, quindi ognuno si paghi il suo rincaro.. capisco il rischio per l'imprenditore, ma se non è d'accordo con il rincaro deve chiedere allo Stato di intervenire con delle sovvenzioni o riduzioni di tasse per compensare, ma come cittadino non ho voglia di assorbire i miei rincari più quelli della ristorazione. Lo dico qui, se su uno scontrino vedo un rincaro di questo genere, quel locale non mi vede più...

Elisa_S 1 anno fa su tio
Risposta a ZioTore
Io credo che un aumento dei prezzi se fatto con logica (pochi centesimi a pietanza ) non pone problemi. Quindi se una margherita (14 franchi) costerà 30 centesimi in più. Se però si iniziano ad aggiungere cifre arrotondate al Franco, il discorso cambia. Chiamala soglia psicologica. Non sono 30 centesimi aquestoggiunivi che mi spinge ad andare oltreconfine. Invece il 5 percento sullo scontrino mi spinge a restare a casa, questione di principio. Anche i prodotti al supermercato subiranno aumento, specialmente surgelati e prodotti da frigo. Questione di tempo. Ma non saranno aumenti del cinque percento. Poi se uno abita vicino al confine buon per lui...ma se si fa 30 kilometri andata e 30 al ritorno....e bene che calcoli pure i costi del viaggio.

Donatofiorella 1 anno fa su tio
meglio starsene a casa propria, invece di ingrassare i ristoratori che sono già grassssssssiiiiiiiii

vulpus 1 anno fa su tio
Non hanno perso tempo a prednere posizione, suggerendosi a vicneda come imbrogliare il cliente sperando che non se ne accorga. Tutta la stagione che per andare a cenare , bisogna riservare altrimenti ti fai almeno 30 minuti di attesa. Magari invece di aumentare i prezzi, che pratichino un pò di risparmio sui consumi. Gli equipaggiamenti di tante cucine fanno paura.

Elisa_S 1 anno fa su tio
Risposta a vulpus
Vero. Sul risparmio energetico hai ragione, ma sicuramente i buon imprenditori sono già in azione se non già adeguati.

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a vulpus
@vulpus il miglior modo per far passare un aumento di prezzo in sordina i giornali sono al primo posto ;-D. In ogni caso trovo che hai centrato il punto, mica bisogna sempre scaricare i costi a valle, ci sono metodi per ridurli senza far pesare disservizi alla clientela. Da ignorante del settore mi viene in mente un cambio provvisorio del menu, piatti meno energivori o semplicemente meno piatti. Viviamo tempi difficili, una crisi economica, geopolitica e via dicendo, una riduzione del benessere è inevitabile, vediamo in che misura. Vediamo come uscirne, sicuramente la cautela è buona pratica.

Sara788 1 anno fa su tio
purtroppo c'è gente che al ristorante deve per forza andare per poter mangiare qualcosa di caldo durante la pausa pranzo e approfittarsene così non è corretto!

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a Sara788
Mah, in tutta sincerità non mi pare una necessità. Siamo in crisi economica, frutto delle scelte degli ultimi 3 anni, quindi dobbiamo rassegnarci a un calo del nostro benessere, ergo adeguare le nostre necessità alle nostre possibilità. Io l'ho fatto, non è che predico bene e razzolo male.

F/A-19 1 anno fa su tio
Risposta a Sara788
Te ascolta, se ti porti un panino da casa o ti mangi una frutta o due non è che muori, anzi, risparmi e stai in salute, poi bevi acqua, tanta acqua ed il tuo corpo ringrazia.

Alex 1 anno fa su tio
Che piangina..Suter personaggio squallido!

Nano10 1 anno fa su tio
Adesso non ti lamenti eh? 🤔

Dani/hcl 1 anno fa su tio
La sopravvivenza dei ristoranti?come fosse la cosa più importante al mondo!!e la nostra di sopravvivenza? Vivo anche senza il ristorante e se proprio ci voglio andare,cambio i franchi in €,15 min di auto Et vollà!!!

Ddb 1 anno fa su tio
Risposta a Dani/hcl
Sai, c’è anche chi vive, e mantiene la famiglia grazie ai ristoranti…

Alex 1 anno fa su tio
Risposta a Dani/hcl
complimenti!speriamo che un qualche frontaliere possa rubarti il posto di lavoro...così pareggiate i conti!

Who knows 1 anno fa su tio
Risposta a Alex
Nella ristorazione non sono già praticamente tutti frontalieri che lavorano?

Who knows 1 anno fa su tio
Risposta a Alex
@Alex

TheOsage 1 anno fa su tio
Risposta a Ddb
Se si va avanti così sempre di meno. A volte non capisco perché preferiscono avere meno clienti aumentando i prezzi (questo è inevitabile) invece di averne di più diminuendoli (aumenterebbe la forchetta delle persone che possono permetterselo aumenterebbe)

Elisa_S 1 anno fa su tio
Risposta a Ddb
Meglio allora andare al ristorante una volta al mese sul proprio territorio che 4 volte oltreconfine. Meglio consumare carne Svizzera 1 volta alla settimana che 2 volte acquistata oltre confine

angie2020 1 anno fa su tio
che i due pazzoidi ad est smettano con questa assurda guerra.

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a angie2020
Prova a scrivergli una mail, magari ti ascoltano.

D 1 anno fa su tio
Risposta a angie2020
ringrazia i soci ad ovest invece

francox 1 anno fa su tio
Suter, invitate a cena i vostri dipendenti e riempite le sale con le loro famiglie.

SteveC 1 anno fa su tio
Bene, da subito non si va più al ristorante :-(

Evry 1 anno fa su tio
Certo e allora andremo oltre confine dove troviamo inoltre anche cordialità da parte del personale. vergogna.

Boh! 1 anno fa su tio
Risposta a Evry
Certo☺️…. Perché è risaputo che il rincaro energetico si ferma al confine…🤣

MissKirova 1 anno fa su tio
Risposta a Boh!
Rimane comunque più conveniente andare oltre confine! Fatto il pieno ieri a 1,68.

F/A-19 1 anno fa su tio
Risposta a Boh!
Oltre confine ci si fa il pieno, la spesa, si mangia e si va in vacanza. A far la spesa di domenica che è una grande comodità ci trovo dipendenti pubblici, direttori di banca ma anche le commesse di Migros, Coop ecc.... poi vogliamo mettere quanto si risparmia a comperare vino, carne, giornali, dulcis in d’industria ti ridanno l’IVA che con 250 euro di spesa sono sempre 25/30 euro di ritorno. Da notare che anche oltre frontiera si trova merce di qualità, prodotti bio. Piccolo esempio: 6 birre corona al Migrolino circa 15.-/16.-, altri negozi circa 12, a Ponte 6 euro e qualcosa. Per non parlare degli affettati, la bresaola a Ponte 20/25 euro, alla Migros può passare i 100 quella grigionese già affettata in confezione, 4 volte di più! Eccetera eccetera.

Who knows 1 anno fa su tio
Risposta a F/A-19
Ci trovi commesse di Migros e Coop perché almeno 80% sono frontaliere 😉
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