Cerca e trova immobili

CANTONECervi e cinghiali ci stanno entrando in casa

25.07.22 - 06:30
Fauna selvatica ed esseri umani sono sempre più vicini. Troppo? Il fenomeno è in crescita ovunque.
Ti-Press (archivio)
Cervi e cinghiali ci stanno entrando in casa
Fauna selvatica ed esseri umani sono sempre più vicini. Troppo? Il fenomeno è in crescita ovunque.
«Per noi è una grossa sfida – spiega l'esperto Andrea Stampanoni –. Non sono solo gli animali ad avere invaso noi. È accaduto anche il contrario. Costruiamo sempre più vicino al bosco».

BELLINZONA - Cinghiali, cervi e volpi a spasso per le aree urbane. Da Airolo a Chiasso, da Brissago a Bellinzona, è ormai la normalità. E i danni all'agricoltura, e verosimilmente anche ai privati, sono quadruplicati negli ultimi 15 anni. «Per l'agricoltura – evidenzia Andrea Stampanoni, collaboratore scientifico dell'Ufficio caccia e pesca – si parla di centinaia di migliaia di franchi di danni all'anno». 

E per quanto riguarda i privati invece? 
«Non abbiamo una cifra perché non sono previsti risarcimenti statali. Ma l'ipotesi è che sia alta». 

Danni ai giardini, agli orti. La gente si lamenta...
«Per noi è una grossa sfida. Non c'è più tolleranza da parte della popolazione. Si vorrebbe una soluzione a tutto. E subito».

Quali possibili rimedi intravede?
«Il futuro ovviamente ci preoccupa. Ci siamo dimenticati che viviamo in un Cantone rurale. Bisogna rieducare la gente al fatto che la fauna selvatica e l'essere umano si incroceranno sempre di più. E non è facile visto che nel frattempo ci sono persone così urbanizzate che non sanno neanche più cosa sia un cervo». 

Perché si è arrivati a questo punto?
«L'agricoltura di montagna sta calando. Il bosco avanza e dunque anche lo spazio di manovra della fauna selvatica. Ma non sono solo gli animali ad avere invaso noi. È accaduto anche il contrario. Costruiamo sempre più vicino al bosco, o addirittura nel bosco. La "fascia cuscinetto" si è ridotta notevolmente. Spesso non si nota neanche più». 

C'è anche un problema legato alla caccia però. 
«È vero. La selvaggina numericamente è esplosa negli ultimi anni. Il numero di cacciatori è più o meno sempre lo stesso. Abbiamo difficoltà nel riuscire ad abbattere il numero di capi che si dovrebbe abbattere. Anche per i numerosi paletti scientifici e legali in vigore».  

Qualche anno fa nel Luganese una persona aveva "addomesticato" un cinghiale. Suscitando una sorta di emulazione da parte dei clienti di un grotto della regione. 
«Si è trattato di un caso particolare. Ma che illustra bene quali pericoli potrebbero esserci se non si riesce ad avere un determinato equilibrio. La popolazione media non è in grado di conoscere la reazione di un animale selvatico. Per questo parlavo di convivenza. E aggiungerei anche consapevolezza».    

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE