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«Contro la guerra, senza se e senza ma» 

Un presidio promosso dai partiti di sinistra, dai sindacati e dalle associazioni è in programma domani
Reuters
«Contro la guerra, senza se e senza ma» 
Un presidio promosso dai partiti di sinistra, dai sindacati e dalle associazioni è in programma domani
BELLINZONA - Un presidio contro la guerra è stato annunciato per domani, a partire dalle 13.30, dai principali partiti e movimenti della Sinistra (PS, MPS, Verdi, ForumAlternativo), dai sindacati e da numerose associazioni. Il ritrovo è...

BELLINZONA - Un presidio contro la guerra è stato annunciato per domani, a partire dalle 13.30, dai principali partiti e movimenti della Sinistra (PS, MPS, Verdi, ForumAlternativo), dai sindacati e da numerose associazioni. Il ritrovo è fissato sul piazzale della Stazione FFS a Bellinzona.

«È venuto il momento - affermano gli organizzatori - di mobilitarci per dire NO alla guerra senza se e senza ma; la guerra non solo è disastrosa per tutte le popolazioni coinvolte, ma lo è anche per tutti e tutte coloro che non sono direttamente coinvolti nel conflitto. È la guerra come metodo di soluzione dei conflitti tra popoli e nazioni che deve assolutamente essere rifiutata».

Anche la Svizzera, continuano i promotori del presidio, «non può essere insensibile a quanto succede, anche perché è proprio in questo paese che, come dimostrano le recenti rivelazioni dei fondi depositati presso il Credit Suisse, militaristi, governi corrotti, dittatori e capitalisti senza scrupoli hanno trovato rifugio e protezione. A questa cerchia appartengono anche gli oligarchi legati al regime russo che trovano nel sistema bancario svizzero e nel trading delle materie prime uno strumento fondamentale».

Qui di seguito i punti fermi contenuti nell'appello: No all’invasione e ritiro di tutte le truppe russe dall’Ucraina; solidarietà con tutti coloro che si battono e resistono contro la guerra in Russia e in tutti i paesi; blocco di tutti gli averi degli oligarchi russi e dei politici corrotti nelle banche svizzere; interruzione di qualsiasi esportazione di armi da parte della Svizzera; diritto all’asilo in Svizzera per tutti coloro che fuggono dalla guerra; interruzione di qualsiasi collaborazione militare con la NATO, con la Russia e altri paesi in guerra; scioglimento di tutte le alleanze militari, a cominciare dalla NATO.

 

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