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LUGANONon solo sciarpe e borsellini, ma anche peluche e un macete

12.01.22 - 06:03
Con la pandemia, sono in calo gli oggetti smarriti sui mezzi pubblici e sul territorio. Il 40% ritrova il proprietario
Archivio Depositphotos
Non solo sciarpe e borsellini, ma anche peluche e un macete
Con la pandemia, sono in calo gli oggetti smarriti sui mezzi pubblici e sul territorio. Il 40% ritrova il proprietario

LUGANO - Di solito si tratta soprattutto di ombrelli, guanti, sciarpe, berretti, sacchetti con indumenti da ginnastica e occhiali. Ma a volte sono ben più curiosi gli oggetti che vengono dimenticati a bordo degli autobus cittadini dei Trasporti pubblici luganesi (TPL). I più particolari? Un passeggino, dei carrelli della spesa completi di alimentari, caschi per la moto e un casco da cantiere, ci dice il vicedirettore Lorenzo Roos.

Fatto sta che anche sul fenomeno degli oggetti smarriti sui bus si fa sentire la pandemia. «I ritrovamenti sono sicuramente diminuiti, con una casistica media che è attualmente di 2-3 oggetti al giorno» osserva ancora Roos. Si tratta di un calo del 30% circa rispetto al periodo pre-pandemico.

L'andamento - rileva il vicedirettore - è comunque anche soggetto alla stagionalità e ai periodi scolastici, durante i quali sui mezzi pubblici si conta un maggior numero di utenti. «Solitamente nei mesi invernali i ritrovamenti di oggetti smarriti sono più frequenti, tipicamente si tratta di guanti o berretti».

Il calo anche sul suolo pubblico - Negli ultimi anni il calo degli oggetti smarriti si osserva anche più in generale su tutto il territorio luganese, come rileva la polizia comunale. Se nel 2019 erano 298 quelli consegnati al competente ufficio cittadino, nel 2020 sono scesi a 262 e nel 2021 erano 288. In precedenza si arrivava invece a circa 400 oggetti all'anno (escluse le chiavi, che non vengono protocollate). L'andamento, secondo la polizia comunale, «è sicuramente riconducibile anche alla pandemia e alla diminuzione dell'affluenza turistica».

Dalle chiavi al maxi-peluche - Se sui bus vanno per la maggiore ombrelli, guanti e sciarpe, sul territorio in genere vengono invece ritrovati soprattutto chiavi, cellulari, borsette, borsellini e documenti d’identità. E anche l'ufficio oggetti smarriti della polizia conta ritrovamenti curiosi. «Il primato per l'oggetto più stravagante è detenuto da un peluche a forma di panda alto un metro e mezzo, seguito da una sedia per disabili» ci dicono. Rimangono inoltre “alla storia” altri oggetti particolari, come un trapano da cantiere, un macete, un coltello da cucina con una lama di trenta centimetri, strumenti musicali, passeggini, pistole nerf e un telecomando per gru.

Le biciclette che vanno all'asta - Poi non mancano le biciclette abbandonate sul suolo pubblico. Attualmente nei magazzini della polizia si contano settanta esemplari, di cui una cinquantina sarà messa all'asta a scopo benefico il prossimo 27 maggio nell'ambito della manifestazione Bike Emotions.

Dal ritrovamento alla distruzione - In generale, all'incirca il 40% degli oggetti smarriti torna al proprietario. Il resto viene invece riconsegnato al chi lo aveva trovato. E se quest'ultimo rinuncia alla proprietà, l'oggetto in questione viene distrutto.

Gli oggetti con un valore pari o superiore ai cento franchi restano comunque nei magazzini della polizia per cinque anni. Quelli di valore inferiore, gli apparecchi elettrici e i velocipedi vengono invece conservati per un anno. Tre mesi i documenti di identità e le carte di credito.

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