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Ferrari all'asta che chiude e poi riapre: «Farò ricorso»

Era riuscito ad aggiudicarsela, ma si è fatto avanti un altro offerente. Che gli ha "sfilato" il bolide da sotto il naso
Ferrari all'asta che chiude e poi riapre: «Farò ricorso»
Tio/20minuti/DavideGiordano
Ferrari all'asta che chiude e poi riapre: «Farò ricorso»
Era riuscito ad aggiudicarsela, ma si è fatto avanti un altro offerente. Che gli ha "sfilato" il bolide da sotto il naso
Dall'Ufficio di esecuzione: «La procedura seguita dal banditore è conforme alla legge».
LUGANO - Qualcosa è andato storto, ieri, durante l'asta che ha battuto, a 164 mila franchi, una Ferrari 458 nera semi nuova (guarda il video in allegato). Colui che si è visto sfuggire sotto il naso il bolide della casa di Maranell...

LUGANO - Qualcosa è andato storto, ieri, durante l'asta che ha battuto, a 164 mila franchi, una Ferrari 458 nera semi nuova (guarda il video in allegato). Colui che si è visto sfuggire sotto il naso il bolide della casa di Maranello, ha infatti deciso di contestare il risultato e chiedere d'invalidare l'assegnazione. «Vorrei sapere quale articolo di legge permette a un banditore di riaprire un'asta a chiamata una volta che è stata chiusa», spiega M.*, profondamente indignato per quanto accaduto.

L'asta chiude... - Per capire cosa sia accaduto bisogna tornare ai momenti che hanno preceduto l'assegnazione della super car. Partita con base d'asta a 20 mila franchi, l'auto è schizzata subito ad oltre 130 mila. «Io ne ho offerti 145 mila, ci sono stati un paio di rilanci fino alla mia offerta di 160 mila. A quel punto nessun altro si è fatto avanti e il banditore ha iniziato a contare», racconta l'offerente. Fino a quando l'asta è stata chiusa. Inizialmente a 160 mila franchi.

... ma poi viene riaperta - «Poco dopo si è presentato un uomo che ha affermato di aver fatto la stessa offerta, ma di non essere stato sentito. Un garagista, tra l'altro. Si è detto che l'auto è andata a un ragazzo, dovrebbe essere il nipote del soggetto in questione. Sarà, ma io credo che abbiano preso l'auto semplicemente per rivenderla», prosegue il deluso partecipante.

A confermare questa sua teoria ci sarebbe la proposta ricevuta: «Quando il banditore, imbarazzato, ha deciso di riaprire l'asta io mi sono rifiutato di partecipare. Per una questione di principio. Infatti l'asta si è chiusa immediatamente dopo con un'offerta di 4 mila franchi superiore a quella che avevo fatto io, da parte di questo nuovo offerente. La cosa che mi ha fatto più arrabbiare - sottolinea ancora - è stata il tentativo di quest'ultimo di rivendermi subito l'auto a 170 mila franchi. Gabbato e beffato, insomma. Tanto che non ci ho dormito dal nervoso. Ora voglio andare a fondo in questa storia».

Una procedura «conforme alla legge» - Contattato, il capo sezione dell'Ufficio di esecuzione, Fernando Piccirilli, spiega: «La procedura seguita dal banditore è conforme alla legge. È possibile riprendere dall’ultima offerta e proseguire con i rilanci, come nel caso in questione, se il banditore lo reputi opportuno nell’interesse dei creditori e del debitore. Nel caso in questione si è ottenuto un maggior ricavo di 4'000 franchi».

La strada del ricorso, spiega Piccirilli, è comunque percorribile: «Tutte le aste possono essere impugnate davanti alla Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale di appello entro dieci giorni».

D'altra parte non sarebbe la prima volta: «Vi sono stati altri casi di contestazione dell’aggiudicazione che sono stati decisi dal Tribunale di appello valutando gli interessi dei creditori e dei debitori, che sono prevalenti rispetto a quelli di un potenziale acquirente».

*nome noto alla redazione. 

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