Caso Rey, ricorso parzialmente accolto

Al medico è stata inflitta una semplice pena pecuniaria (sospesa) al posto di quella detentiva.
Nel 2014 aveva asportato erroneamente due seni a una paziente, che era stata scambiata per un'altra
LUGANO - Con sentenza del 9 luglio 2020, intimata quest’oggi, la Corte di appello e di revisione penale ha accolto parzialmente il ricorso presentato dal dott. med. Piercarlo Rey contro la sentenza di primo grado emanata nei suoi confronti il 21 settembre 2018. Allora il medico era stato condannato a 8 mesi di detenzione (sospesi per due anni), perché ritenuto colpevole per i fatti avvenuti nel luglio del 2014 alla Clinica Sant’Anna di Sorengo, quando durante una mastectomia aveva asportato erroneamente due seni a una paziente, scambiandola per un’altra.
Ridimensionando la vicenda, la Corte di appello ha ridotto la condanna a una semplice pena pecuniaria (sospesa condizionalmente) di 11'550 franchi.
«Vengono così riconosciuti i 30 anni di attività ineccepibile e ad altissimo livello del dott. med. Piercarlo Rey, uno dei pochi ginecologi con specializzazione in oncoplastica che può vantare il cantone», commenta l'avvocato difensore Tuto Rossi. Secondo cui, pronunciando una pena così lieve, la Corte d’appello «ha d’altra parte implicitamente ammesso che la responsabilità del tragico errore medico non può essere attribuita al solo chirurgo in un contesto che vede la presenza di numerosi medici e specialisti all’interno del blocco operatorio».




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