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CHIASSO

Quindici contagiati in dogana? «Noi tuteliamo i collaboratori»

L'Amministrazione federale delle dogane non fornisce numeri, ma garantisce il rispetto della distanza sociale
TiPress - foto d'archivio
Quindici contagiati in dogana? «Noi tuteliamo i collaboratori»
L'Amministrazione federale delle dogane non fornisce numeri, ma garantisce il rispetto della distanza sociale
CHIASSO - Nel piazzale davanti al padiglione commerciale del valico di Chiasso-Brogeda ogni giorno ci sono camionisti in coda in attesa di sbrigare le pratiche d’import-export. Le merci importate ed esportate sono diminuite notevolmente, ma ovv...

CHIASSO - Nel piazzale davanti al padiglione commerciale del valico di Chiasso-Brogeda ogni giorno ci sono camionisti in coda in attesa di sbrigare le pratiche d’import-export. Le merci importate ed esportate sono diminuite notevolmente, ma ovviamente non sono azzerate e il contatto tra gli utenti e il personale è inevitabile.

Una fonte interna ha segnalato a Tio/20minuti addirittura 15 contagi nell’ultimo periodo tra il personale della dogana merci di Chiasso Brogeda. Numeri che l’Amministrazione federale delle dogane (AFD) non conferma né smentisce: «Non esistono solo le persone che sono state diagnosticate positivamente - spiega la portavoce Donatella Del Vecchio -, ma anche quelle che nel dubbio si sottomettono a un auto-isolamento. Che vi siano dei contagiati oppure dei casi sospetti, l’AFD prende tutte le misure necessarie per tutelare la salute dei suoi collaboratori». 

Se è vero che le mascherine servono a chi è contagiato per contenere il numero di “goccioline” e secrezioni che espelle e che potrebbero posarsi su altri o sulle superfici, c’è ancora chi si chiede come mai non farle indossare anche a chi ogni giorno è costretto a incontrare tante persone. Come in dogana, ad esempio. «Come spiega l’UFSP, le mascherine igieniche sono un bene raro e sono riservate principalmente ai professionisti della salute - continua Del Vecchio -. L'uso di mascherine di protezione per il personale dell’AFD è necessario solo se è inevitabile un contatto ravvicinato (inferiore ai due metri) con altre persone per un lungo periodo. Laddove possibile, le disposizioni concernenti il distanziamento sociale vengono attuate e supportate da misure organizzative supplementari, come dei schermi protettivi». È possibile che in certi casi, se nello svolgimento dei loro compiti è necessario un contatto prolungato e ravvicinato con gli utenti, i collaboratori hanno a disposizione le mascherine.

Alcuni, vedendo le immagini della coda di camionisti in fila a Chiasso il 25 marzo, hanno criticato il non rispetto delle distanze. Ma agli sportelli sono state adottate nuove misure per proteggere il personale e rispettare le direttive, comprese le distanze sociali. «Il numero di persone a cui è dato accesso contemporaneo al padiglione è stato calcolato in base alle raccomandazioni dell’UFSP e alle superfici praticabili - conclude la portavoce dell’AFD -. Il dosaggio all'entrata e le verifiche del mantenimento delle distanze sociali sono garantiti, sia all'esterno, sia all'interno, per mezzo di personale addetto alla sicurezza. Le distanze e le separazioni degli spazi dedicati sono garantiti».

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