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CHIASSOSedici famiglie sfrattate, diversi 90enni

08.08.19 - 16:47
I nuovi proprietari del palazzo Carpano vogliono fare "piazza pulita" per ristrutturare. L'allarme di Giorgio Fonio: «Gli anziani meritano rispetto»
foto gmaps
Sedici famiglie sfrattate, diversi 90enni
I nuovi proprietari del palazzo Carpano vogliono fare "piazza pulita" per ristrutturare. L'allarme di Giorgio Fonio: «Gli anziani meritano rispetto»

CHIASSO - Da quattro giorni bloccati in casa. «Hanno fermato l'ascensore, e smesso di fare le pulizie». Gli inquilini di palazzo Carpano, in piazza Boffalora 2 a Chiasso, sono sul piede di guerra. Hanno ricevuto uno sfratto in blocco, ed entro fine mese dovranno andarsene. 

A dare l'allarme su Facebook è stato il consigliere comunale Giorgio Fonio (Ppd) che intende «chiedere l'intervento del Municipio». All'interno del palazzo, uno dei più storici e centrali di Chiasso, abitano per lo più persone anziane, tra cui diversi 90enni. La disdetta in tempi strettissimi (3 mesi, il minimo legale) è stata notificata ad esempio anche a una signora di 96 anni, malata, e a una coppia di 90enni senza figli né nipoti. 

«Questi anziani meritano rispetto» tuona il consigliere comunale sui social, puntando il dito contro i nuovi proprietari dello stabile, una società immobiliare con sede a Zurigo. Alcuni inquilini vivrebbero nello stabile «da 30-40 anni». 

Fa eco alla protesta il sindaco di Chiasso, Bruno Arrigoni, anch'egli «preoccupato» per la situazione. «Stiamo seguendo attentamente gli sviluppi, e naturalmente siamo a disposizione come Comune per trovare delle sistemazioni. Dal punto di vista formale, però, non ci è ancora stata presentata alcuna richiesta di ristrutturazione». 

Ad aggravare ancor più la situazione, alcune carenze nella gestione dell'immobile che, agli sfrattati, appaiono sospette. «Improvvisamente il nuovo proprietario ha cessato di effettuare le pulizie. È stato bloccato l'ascensore per presunti "motivi di sicurezza"» racconta uno degli inquilini, contattato. Da quattro giorni diverse persone anziane sarebbero «di fatto costrette a rimanere in casa». 

Diversi inquilini si sono già rivolti all'ufficio di conciliazione, chiedendo tempistiche più lunghe. «Abbiamo sempre pagato l'affitto e le spese. Non meritiamo questo trattamento» protestano. 

 

 

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