L'Antidroga mette in guardia gli automobilisti dall'assunzione di canapa CBD. Ma Regazzoni di Cannabis Ticino ribatte: «È un miorilassante, non una sostanza psicoattiva». E Berna dice...
CAMORINO - È possibile consumare cannabis light e mettersi senza patemi al volante? Ad attirare l’attenzione sui rischi insiti nella sostanza legale è la Sezione Antidroga della Polizia cantonale che in coda al suo bilancio d’attività 2018 rileva: «Il consumo di questo tipo di canapa, seppur legale, può determinare stati di inattitudine alla guida».
Ticino proibizionista - Ma quel “può” non sta bene a tutti. «Come sempre in questo cantone si vogliono interpretare le leggi e non applicarle - dice Sergio Regazzoni di Cannabis Ticino -. Autorizzando la cannabis light, la Confederazione ha fatto mettere per le cime da fumare stessa avvertenza che c’è sui pacchetti di sigarette». Regazzoni si riferisce al fatto sulle confezioni di light non appare il simbolo di “divieto di guidare” sempre più diffuso sulle bevande alcoliche. «Se, come sostengono i proibizionisti, questo prodotto impedisse o rendesse inetti alla guida Berna avrebbe adottato l’indicazione “fumare, non guidare”».
L'Ufficio federale di sanità - La questione non è fumosa per la Polizia cantonale che richiama il punto di vista dell’Ufficio federale di sanità pubblica. Che lo scorso novembre aveva ricordato come «nella circolazione stradale il consumo di prodotti con succedanei del tabacco contenenti CBD può comportare il superamento del valore limite di THC consentito nel sangue (1,5 microgrammi di THC per litro) e rendere la persona inabile alla guida». Anche per l’Ufsp è «quindi sconsigliabile consumare questi prodotti e poi mettersi alla guida di un veicolo».
Psicotropa o no? - Lo stesso Ufficio federale sembra tuttavia contraddirsi quando, nello stesso documento, scrive che «la canapa con una concentrazione totale di THC inferiore all’1% non è considerata psicotropa». Corretto, rileva Regazzoni, «perché è un miorilassante, ma non una sostanza psicoattiva e inoltre il CBD annulla l’effetto del THC». Prosegue invece per la propria strada l’Ufficio giuridico della Sezione della circolazione che in alcune sue decisioni sembra fare di tutte le erbe un fascio chiedendo ai consumatori di CBD di astenersi dall’«assunzione di sostanze psicoattive, legali o illegali che siano». Forse aveva ragione Paracelso, quando sosteneva che è la dose che fa il veleno.