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LUGANO

Doveva essere mangiato, adottato in Ticino

È arrivato sul Ceresio il piccolo Jack: è la prima volta che in Svizzera viene adottato un cane salvato dai "macelli" cinesi
foto tio/20min/Giordano
Doveva essere mangiato, adottato in Ticino
È arrivato sul Ceresio il piccolo Jack: è la prima volta che in Svizzera viene adottato un cane salvato dai "macelli" cinesi
LUGANO. Si chiama Jack. È arrivato lunedì con un volo dalla Cina, dove era predestinato a finire arrosto in qualche ristorante. Da Malpensa i volontari lo hanno portato a Lugano, in una casa di Breganzona. «Ora è ancor...

LUGANO. Si chiama Jack. È arrivato lunedì con un volo dalla Cina, dove era predestinato a finire arrosto in qualche ristorante. Da Malpensa i volontari lo hanno portato a Lugano, in una casa di Breganzona. «Ora è ancora timoroso, ma si sta ambientando» assicura la sua nuova padrona, Ramona. È la prima famiglia in Ticino ad adottare un cane proveniente dalla fiera di Yulin, la manifestazione nel sud della Cina dove migliaia di cuccioli vengono uccisi e mangiati ogni anno.

I volontari ticinesi della rete animalista Action Project Animals (Apa) hanno affrontato un volo di 14 ore per andare a prenderlo. Un viaggio nella “filiera dei cuccioli” documentato e filmato da tio/20minuti e dallo smartphone di Davide Acito, 31enne che da Bellinzona, dove vive, ha già compiuto diverse missioni di salvataggio canino in Cina. 

«In genere le trasferte durano due settimane, e vi prendono parte cinque attivisti. Il costo è elevato, è necessario noleggiare un camion per raccogliere gli animali dalla strada». Poi ci sono le spese per le cure, e l'iter burocratico. Importare in Svizzera animali randagi comporta procedure complesse: «È la prima volta che ci riusciamo» racconta Acito soddisfatto. In Cina l'associazione ha anche allestito un centro dove può ospitare «fino a un centinaio di cani alla volta», grazie alla donazione di una stilista animalista italiana.

«Il supporto economico di chiunque voglia sostenerci è molto importante» è l'appello dell'associazione. «Questi animali vengono allevati e torturati in condizioni orribili, in onore a una superstizione crudele». Quando è stato trovato dai volontari Jack aveva un anno ma era magrissimo e denutrito. Oggi «gli è rimasta la paura, ma è molto vivace e sempre in cerca di coccole» racconta Ramona.

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