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LUGANO Una ventina di dipendenti sulle spine

29.08.18 - 14:49
Negli uffici postali del Luganese c'è preoccupazione per delle misure di ridimensionamento comunicate nei giorni scorsi. L'ex regia federale: «Non chiamateli licenziamenti»
Una ventina di dipendenti sulle spine
Negli uffici postali del Luganese c'è preoccupazione per delle misure di ridimensionamento comunicate nei giorni scorsi. L'ex regia federale: «Non chiamateli licenziamenti»

LUGANO - Da qualche giorno i dipendenti della Posta nel Luganese sono in subbuglio. Nelle scorse settimane, in una riunione con il personale la direzione ha dato un numero: 20. O "una ventina". Tanti saranno i lavoratori toccati dai tagli del servizio previsti entro il 2020 (ma le misure potrebbero scattare già in autunno). 

Filiali da dimezzare - Il piano dell'ex regia federale, comunicato l'anno scorso, prende quindi forma. Nei prossimi due anni in Ticino si passerà dai 102 uffici postali attuali a 61 «assicurati»: i restanti 41 saranno «oggetto di verifiche» e chiusi o «trasformati in altre forme di esercizio». Il prezzo in termini di posti di lavoro era - e rimane in gran parte - finora ignoto.

«Non chiamateli licenziamenti» - Per la regione di Lugano, la Posta non parla di licenziamenti ma «più semplicemente di collaboratori coinvolti da questo processo nella misura in cui potranno essere toccati da trasferimento in altre filiali o dal pensionamento anticipato» spiega a tio.ch/20minuti il portavoce Marco Scossa. «Questo proprio per evitare nel limite del possibile il licenziamento».

Sindacato sorpreso - Se sul Ceresio verranno interessati venti impieghi su 116 (in 18 filiali), in tutto il Ticino il numero sarebbe ancora maggiore. Mentre restano incerte anche le tempistiche - si parla però di ottobre-novembre - e i sindacati non celano la sorpresa: «A seguito di contatti con i nostri associati confermiamo che in effetti c'è molta preoccupazione» commenta Marco Forte di syndicom. «Parliamo di cifre importanti, vorremmo capire come pensa la Posta di gestire una soppressione di posti di lavoro in così breve tempo senza ricorrere a licenziamenti». 

Ecco per esteso la risposta fornitaci dalla Posta:

«A Lugano non verrà soppresso alcun posto di lavoro nei prossimi mesi. In realtà, nell’ambito della pianificazione e dell’ottimizzazione delle risorse in funzione dell’evoluzione dei volumi di traffico nelle nostre filiali e del conseguente adattamento della rete, si sono delineati degli scenari di lavoro a livello di fabbisogno con orizzonte temporale fine 2020».

«Non si tratta quindi in nessun caso di licenziamenti, ma più semplicemente di collaboratori coinvolti da questo processo nella misura in cui potranno essere toccati da trasferimento in altre filiali, pensionamento anticipato o beneficiare di tutte quelle misure, definite in accordo con le parti sociali, che la Posta adotta proprio con la ferma volontà di evitare nel limite del possibile il licenziamento. Per meglio contestualizzare la cifra (venti dipendenti, ndr.) va ricordato come essa si riferisca ad un settore geografico che comprende 18 filiali e nel quale sono attivi 116 collaboratori».

 

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