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LUGANONella mente dello stalker: «È una persona che soffre»

22.12.17 - 14:41
Il tema dei molestatori seriali è di grande attualità. Ma perché questa gente non riesce a frenare i propri impulsi? Lo spiega lo psicoterapeuta Matteo Magni
TiPress
Nella mente dello stalker: «È una persona che soffre»
Il tema dei molestatori seriali è di grande attualità. Ma perché questa gente non riesce a frenare i propri impulsi? Lo spiega lo psicoterapeuta Matteo Magni

LUGANO – Il caso di Luca, molestato ripetutamente dal suo ex fidanzato, raccontato da Ticinonline/20 Minuti, è solo l’ultima di una lunga serie di situazioni analoghe. Lo stalking è un tema di strettissima attualità. E coinvolge anche personalità di spicco, come è di recente accaduto con il consigliere nazionale Yannick Buttet, accusato di avere assillato fino all'inverosimile la sua ex amante.

«L’esplosione dei media elettronici e dei social network – spiega Matteo Magni, psicologo e psicoterapeuta – ha fatto aumentare queste problematiche. Oggi il potenziale stalker ha più strumenti a disposizione per effettuare eventuali molestie». 

Ci faccia un identikit dello stalker "ideale".
«Le ricerche evidenziano il fatto che lo stalker è una persona che presenta problemi a tre livelli: affettivo/emotivo, relazionale e comunicativo».

Perché una persona è spinta ad assillarne un'altra senza tregua?
«Le motivazioni sono essenzialmente cinque. Il risentimento, dopo la fine di un rapporto. La ricerca e il bisogno di affetto. Il fatto di sentirsi respinto. L’impulso di predare, mosso dall’intenzione di avere un contatto sessuale con la vittima. Infine, l'incapacità di corteggiare: il corteggiatore maldestro è colui che, a causa di difficoltà relazionali, ha un approccio molesto».

Come definirebbe, in parole povere, lo stalking?
«La parola stalking deriva da “to stalk”, che significa appostarsi, seguire, tampinare. È un insieme di comportamenti persecutori, ripetuti e intrusivi che porta a minacce, pedinamenti, telefonate o attenzioni indesiderate, tenuti da una persona nei confronti della propria vittima».

Ne derivano infinite sofferenze…
«La relazione esistente tra i due è caratterizzata dal controllo da parte del persecutore che causa un’intensa ansia e paura alla vittima. Anche lo stalker, a modo suo, soffre parecchio. Si trova all'interno di una situazione che non riesce razionalmente a controllare».

Cosa sta dietro a questi comportamenti?
«Si può nascondere un problema psicologico o psichiatrico grave. Di tipo psicotico, delirante. Oppure, un disturbo della personalità, caratterizzato da una difficoltà di separazione, dalla paura dell’abbandono e di perdere perciò l’oggetto d’amore. Lo stalker tende ad agire, al posto di elaborare mentalmente l’esperienza vissuta».

Quanto conta il vissuto dello stalker nella formazione del suo disagio?
«È chiaro che la storia personale può avere un peso importante. Sempre a livello di ricerca, si è in effetti evidenziato un legame tra le difficoltà relazionali dello stalker e il modo con il quale si rapporta agli altri e che ha sviluppato tramite le sue esperienze precoci. Ne deriva un modello di attaccamento insicuro, ambivalente e ansioso. Questo comporta ansia nelle relazioni e può favorire atteggiamenti di gelosia e di rabbia verso il partner. Oppure comportamenti intrusivi, molesti e persecutori nei riguardi dell’ex partner».

Ma solitamente uno stalker si rende conto di essere tale?
«Non sempre. In alcuni casi, per esempio, sentimenti come la paura dell'abbandono hanno nettamente la meglio sulla razionalità». 

Dalla sua analisi appare chiaro. Gli individui più indiziati per vestire i panni dello stalker sono persone che di base hanno una personalità fragile. Possibile che anche un uomo sicuro di sé e appagato dalla vita si trasformi in uno stalker?
«È effettivamente più improbabile».

Ultima domanda. Uno stalker può "guarire"?
«Può farsi aiutare. E può sicuramente trasformare il suo modo di relazionarsi con gli affetti. Ci vuole tempo. Deve fare un percorso, legato anche alla gestione delle emozioni. Deve prendere consapevolezza di quanto i suoi comportamenti possano danneggiare il prossimo e sé stesso».

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COMMENTI
 

KilBill65 6 anni fa su tio
Speriamo in futuro che i nostri Consiglieri Federali facciano passare questa benedetta legge dello Stalker!!....

KilBill65 6 anni fa su tio
Purtroppo per il diritto di privacy non si puo' fotografare il malfattore!!....

GI 6 anni fa su tio
C'è sempre qualcuno che riesce a fotografarlo....e non lo prendono mai.....qui gatta ci cova...
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