Chiede l’assegno integrativo, il Cantone le manda 1 franco

La curiosa, e beffarda, storia di una famiglia ticinese: con le nuove soglie dell’aiuto sociale si trova a percepire un solo franco di assegno famigliare
LUGANO - Sonia è una madre divorziata del Luganese. Lo scorso anno un’incidente le impedisce di lavorare e va a gravare pesantemente sul budget famigliare. Arrivare a fine mese diventa sempre più complicato. Così la donna decide di rivolgersi allo Stato, in particolare per il sostentamento della figlia che frenquenta le medie.
«Ho fatto richiesta di un assegno famigliare integrativo, ho dovuto riempire un sacco di carte», ci racconta. Ecco quindi che la situazione finanziaria della famiglia passa sotto la lente dei funzionari cantonali. Dopo un po’ arriva la decisione dell’Istituto delle assicurazioni sociali ed è una decisione positiva. «In virtù della Legge sull’ammortizzazione ed il coordinamento delle prestazioni sociali (Laps) e la Legge cantonale sugli assegni di famiglia, è assegnata la seguente prestazione mensile», si legge. Sonia, però, trasalisce quando legge l’ammontare del suo assegno famigliare integrativo: 1 franco. «Credevo fosse uno scherzo».
Ma no, non è uno scherzo. La tabella di calcolo chiarisce i dubbi. Il reddito della famiglia, in particolare dopo che lo scorso 12 febbraio il popolo ha deciso di abbassare le soglie di accesso all’aiuto sociale, è di 17 franchi inferiore al minimo per un nucleo di due persone. Per questo a marzo viene emesso un assegno integrativo di 1 franco. Il primo ma anche l’ultimo, proprio in quel mese infatti, la figlia compie i 15 anni e termina così il diritto all’integrazione del reddito. «Avrei preferito che mi dicessero che non ne avevo diritto, versarmi un franco sembra una presa in giro», ci dice Sonia. «È più quello che hanno speso in carta e francobolli di quello che mi hanno versato».



