Richiedenti l’asilo minorenni, quale accompagnamento?
Matteo Pronzini si interroga dopo il caso che ha visto coinvolta l’agenzia di sicurezza Argo 1 SA
BELLINZONA - Non cala l’attenzione sui recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto l’agenzia di sicurezza Argo 1 SA, a cui è stata affidata la sorveglianza delle strutture aperte per richiedenti l’asilo di Peccia e Camorino. Da ultimo Matteo Pronzini si interroga in merito all’accompagnamento di cui disponevano i richiedenti in queste strutture, in particolare i minorenni.
Il fatto da cui si parte è l’arresto di uno dei dipendenti con le accuse di usura, sequestro di persona, atti di violenza nei confronti di almeno un richiedente l'asilo, oltre che di varie infrazioni nel pagamento dei salari. La vittima sarebbe minorenne. Il rappresentante MPS sottolinea che non è chiaro perché richiedenti l’asilo minorenni siano stati ospitati a Camorino e Peccia quando esistono strutture apposite gestite dalla Croce Rossa ticinese che operano su mandato del Cantone.
Viene quindi chiesto al Consiglio di Stato a chi è stato affidato il mandato dell’accompagnamento sociale dei richiedenti l’asilo nelle strutture di Camorino e Peccia e quali figure professionali sono/erano presenti in loco e per quante ore la settimana. Vuole essere fatta luce su chi può contattare un richiedente se è in difficoltà.
Pronzini chiede più spiegazioni sul caso specifico e su eventuali altri casi di maltrattamento, oltre a una delucidazione su come vengono gestiti i minorenni. Il tutto rifacendosi anche al caso dei richiedenti che avevano lasciato Peccia per andare a lamentarsi a Bellinzona, e in particolare viene indicato il caso del minorenne Elyas.
Viene infine chiesto se sono giunte segnalazioni alle autorità comunali e cantonali in merito al comportamento del dipendente della Argo 1, date le diverse voci di segnalazioni giunte negli ultimi giorni. Se sì, sono state verificate?
Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!