In treno verso l’Italia? Si pagherà di più

Dal 1. gennaio 2018 la rete ferroviaria italiana sarà più cara per i convogli internazionali
CHIASSO - A partire dal 1. gennaio 2018 per un treno internazionale i viaggi in Italia saranno più cari. Per un convoglio passeggeri la tariffa per la traccia ferroviaria subirà infatti un aumento del 66%. Mentre per le merci si parla di un rincaro del 46%. E il gestore dell’infrastruttura Rete ferroviaria italiana (RFI) prevede anche una differenziazione per fasce orarie, con costi più alti durante la notte.
Cosa significa concretamente? Per il traffico passeggeri, il Tages-Anzeiger ipotizza un aumento dell’8-10% per un biglietto da Zurigo a Milano. Interpellato dal quotidiano zurighese, il responsabile FFS per il Traffico viaggiatori internazionale, Armin Weber, non prende posizione, dato che alla frontiera i convogli passano nelle mani di Trenitalia. Ed è quest’ultima che si dovrà far carico dei costi supplementari. Ma non è da escludere che i costi saranno ribaltati sui passeggeri.
Per lo sviluppo del traffico merci si parla di un passo indietro. «La crescita del settore subirà un importante rallentamento» afferma infatti Irmtraut Tonndorf, portavoce di Hupac.
La questione - come scrive il quotidiano zurighese - non è ancora stata trattata a Berna, in quanto l’Ufficio federale dei trasporti non è stato informato sul rincaro delle tracce.
L’aumento della tariffa non riguarda comunque solo i treni FFS diretti in Italia, ma quelli di tutti i gestori ferroviari che utilizzano le tracce d’oltre confine. Tra questi anche l’azienda ferroviaria austriaca che ha inoltrato al Tribunale amministrativo di Torino un ricorso contro gli aumenti previsti da RFI.



