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CANTONEQuindicenni e attratti dal tiro, è boom di iscrizioni

11.01.17 - 06:02
Nel 2016 l’abbassamento dell’età per la frequenza dei corsi ha portato molti nuovi iscritti
Quindicenni e attratti dal tiro, è boom di iscrizioni
Nel 2016 l’abbassamento dell’età per la frequenza dei corsi ha portato molti nuovi iscritti

LUGANO - Nel 2016 in Ticino i giovani tiratori sono aumentati del 37%. È l’effetto dell’abbassamento dell’età minima (da 17 a 15 anni) per la partecipazione ai relativi corsi organizzati dalle società di tiro su mandato della Confederazione. «L’anno scorso sono stati completati da 220 partecipanti, un terzo in più rispetto al 2015» conferma Enrico Ortelli, responsabile cantonale dei giovani tiratori (GT). E aggiunge: «Questi corsi, che rientrano sotto il cappello della preparazione premilitare, permettono di avvicinare i giovani alla disciplina sportiva del tiro a segno».

Anche nel resto della Svizzera - Il Ticino non è comunque un caso a sé. L’aumento, come riferito lo scorso weekend dalla SonntagsZeitung con i numeri della Federazione sportiva svizzera di tiro, si fa sentire in tutto il paese. A livello nazionale, nel 2016 i corsi per giovani tiratori sono infatti stati completati da 9’737 partecipanti: nell’anno precedente erano 6’441. Un terzo dei nuovi iscritti era rappresentato proprio dai giovani sotto i 17 anni.

C’è più voglia di corsi - L’aumento degli iscritti si è fatto sentire soprattutto nel Canton Ginevra, dove molti giovani sono stati respinti per carenza di posti disponibili. «In Ticino non siamo a questi livelli - ci spiega Ortelli - ma con la crescita dei giovani notiamo un maggiore interesse da parte delle società di tiro». Infatti, sulla sessantina di sodalizi presenti nel nostro cantone, soltanto una dozzina propone i corsi per giovani tiratori. Ora questo numero sta aumentando. «E sta quindi cambiando la mentalità delle società di tiro, che stanno riscoprendo questi corsi».

Quindici anni, l’età delle scelte - Come si spiega la relazione tra abbassamento dell’età minima per i corsi GT e l’aumento degli iscritti? Secondo Ortelli tra i quindici e i diciassette anni i giovani si trovano in una fase delle scelte. «In molti sport bisogna passare a un livello successivo, più agonistico». E si tratta dunque del momento in cui molti cambiano direzione, scelgono una nuova attività. Tra queste c’è il tiro.

«È un’attività prettamente ricreativa» - E a differenza di altre discipline sportive, il tiro «è un’attività prettamente ricreativa, aperta a ragazzi e ragazze: non c’è una prima squadra, nessuno resta in panchina e non c’è selezione». Inoltre è possibile praticarlo in funzione delle proprie disponibilità di tempo libero. Un giovane, ci spiega ancora Ortelli, può dunque scegliere il tiro senza condizionare altri ambiti della vita. «Ed è un’attività che regala dei momenti di incontro con le feste cantonali e federali di tiro, in cui migliaia di persone si ritrovano per dedicarsi alla disciplina».

Più costi per la Confederazione - Se da una parte le società di tiro sorridono per l’aumento degli iscritti, dall’altra si parla dell’aumento dei costi per la Confederazione. I corsi per giovani tiratori vengono infatti offerti gratuitamente, con una copertura dei costi da parte dell’esercito. L'incremento dei giovani, scrive la SonntagsZeitung, ha quindi portato un aumento di 220’000 franchi delle spese (passando dai 670’000 franchi del 2015 agli 890’000 del 2016). E c’è amarezza nel Gruppo per una Svizzera senza esercito, secondo cui «in questo modo i giovani si avvicinano troppo presto a un’arma».

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