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LOCARNO

Maestri, 50 anni fa

Ieri a Locarno l'incontro con i docenti dal 1966, che hanno ricevuto i ringraziamenti di Manuele Bertoli
Maestri, 50 anni fa
Ieri a Locarno l'incontro con i docenti dal 1966, che hanno ricevuto i ringraziamenti di Manuele Bertoli
LOCARNO - Si è tenuto sabato 11 giugno, a Locarno, il ritrovo dei docenti usciti dalla Scuola Magistrale 50 anni fa. Era il mese di giugno del 1966 quando 91 docenti, nella sala della Sopracenerina, hanno ottenuto dalle mani dell’al...

LOCARNO - Si è tenuto sabato 11 giugno, a Locarno, il ritrovo dei docenti usciti dalla Scuola Magistrale 50 anni fa. Era il mese di giugno del 1966 quando 91 docenti, nella sala della Sopracenerina, hanno ottenuto dalle mani dell’allora Direttore del Dipartimento della Pubblica Educazione (DPE) Bixio Celio la tanto ambita patente di maestra o di maestro di scuola elementare.

A quella manifestazione, tenuta nel tardo pomeriggio, erano presenti, oltre al già menzionato Consigliere di Stato, l’on. Vice-Console d’Italia Conte Ippolito De la Forest, parecchi deputati al Gran Consiglio, l’allora segretario di concetto del DPE Carlito Ferrari, il suo predecessore prof. Augusto Ugo Tarabori, i rappresentanti delle associazioni professionali dei docenti liberali della “Scuola”, Cleto Pellanda, Aldo Gervasoni e dir. Mordasini e l’on. Alberto Bottani della Federazione docenti ticinesi, gli ispettori di circondario delle scuole elementari Sergio Caratti, Dante Bertolini e Giuseppe Mondada nonché i direttori di tutte le scuole primarie del Locarnese. Fu festa grande allora, poiché, come disse l’on. Carlo Speziali, Direttore della Scuola Magistrale e Sindaco di Locarno, il Cantone si apprestava ad accogliere queste nuove leve, “chiamate a dar nuovo impulso e costante vigore alla nostra scuola”.

A distanza di mezzo secolo, ventinove dei docenti usciti allora dalla Magistrale, si sono ritrovati a Locarno per rivivere le emozioni e le sensazioni provate durante il soggiorno quadriennale alla scuola Magistrale. Grazie alla disponibilità del prof. Michele Mainardi, direttore del Dipartimento formazione e apprendimento della SUPSI (Istituto divenuto oggi l’erede di quella che era la Magistrale di allora), i convenuti hanno potuto conoscere la nuova realtà concretizzatasi in Ticino per formare i docenti delle scuole primarie e secondarie.

Curiosando tra gli spazi oggi a disposizione degli studenti, non possono passare inosservati i grandi cambiamenti di destinazione. Nella sala adibita allora a dormitorio per gli interni, uno stanzone in cui erano allineati 66 letti, è sorta un’aula magna luminosa e tecnologicamente all’ultimo grido; al posto della segreteria della scuola si è creato un ampio e luminoso passaggio che porta direttamente dal cortile ai giardini e anche il chiostro è stato sapientemente restaurato negli anni e ridato al suo antico splendore.

All’ora dell’aperitivo, vi è stato l'intervento dell’on. Manuele Bertoli, direttore del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) che, pure allievo della Magistrale, uscito però 15 anni dopo (nel 1981), ha poi seguito gli studi in diritto a Ginevra divenendo oggi il capo del mondo della scuola ticinese.

Durante il pranzo poi, commozione e ammirazione per la “Lettera alla Magistrale”, scritta dal maestro Federico Martinoni che ha trascorso 40 anni della sua vita nella sede della Magistrale, dapprima come allievo del Ginnasio e della Scuola Magistrale, in seguito quale docente della Scuola pratica annessa alla Magistrale. Nella lettera alla “sua” scuola ha fatto rivivere i momenti più significativi della vita in istituto, ricordando tra l’altro, come le allieve maestre di 4. Magistrale dovessero allora indossare obbligatoriamente il grembiule fin sotto le ginocchia e non azzardarsi assolutamente a portare i pantaloni. O come, nel 1964, in occasione della trasferta in treno delle allieve e degli allievi della scuola Magistrale alla Giornata del Cantone Ticino all’Esposizione nazionale di Losanna, gli stessi fossero rigorosamente suddivisi in scompartimenti separati, sotto l’attenta guardia, durante tutto il tragitto, del prof. Pierangelo Donati, chiamato ad evitare qualsiasi tentativo di contatto.

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