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BRISSAGO

"Ho dovuto pagare 9.000 franchi per essere stato aggredito a casa mia"

Ferruccio Marcacci Rossi uccise uno dei due rapinatori che lo stavano massacrando. Ora sposa la tesi del politico Ghiringhelli: "Lo Stato sostenga le spese legali di chi ammazza per legittima difesa"
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"Ho dovuto pagare 9.000 franchi per essere stato aggredito a casa mia"
Ferruccio Marcacci Rossi uccise uno dei due rapinatori che lo stavano massacrando. Ora sposa la tesi del politico Ghiringhelli: "Lo Stato sostenga le spese legali di chi ammazza per legittima difesa"
BRISSAGO - "Macché omicidio volontario. Quando certa gente ti entra in casa la testa ti va in tilt. Hai paura". A sostenerlo è Ferruccio Marcacci Rossi, 70enne gerente dell'ufficio cambi 'Da Monica' di Brissago, che nel 2005 uccise per ...

BRISSAGO - "Macché omicidio volontario. Quando certa gente ti entra in casa la testa ti va in tilt. Hai paura". A sostenerlo è Ferruccio Marcacci Rossi, 70enne gerente dell'ufficio cambi 'Da Monica' di Brissago, che nel 2005 uccise per legittima difesa un giovane rapinatore. Il commerciante è solidale con l'anziano lombardo finito di recente nei guai per avere ammazzato un ladro nella sua abitazione. E sposa la tesi del politico ticinese Giorgio Ghiringhelli. Il fondatore del Guastafeste, rilanciando una petizione dello scorso marzo, chiede allo Stato di assumersi i costi processuali e legali dei cittadini che si difendono in casa propria dai malviventi. Per Marcacci non c'è dubbio. "Io - ricorda - ho dovuto sborsare 9.000 franchi per l'avvocato. E mi sono dovuto arrangiare".

Violenza - È una bella serata di giugno e sono da poco passate le sette quando due ragazzi armati, i fratelli Alberto e Giordano Orbani, fanno irruzione nel negozio di Marcacci. Il commerciante viene minacciato e aggredito. "Mi diedero delle botte da orbi - sottolinea il 70enne -. Se chiudo gli occhi, sento ancora i colpi. Mi stavano massacrando. Per impulso impugnai un coltello e lo infilai nel corpo di uno dei due, Giordano. Uccisi per legittima difesa. Ero spaventato, terrorizzato. Sul momento non pensi a cosa stai facendo, pensi solo a salvarti".

Paura - Marcacci, che prima di quell'episodio aveva già subito ben tre rapine, in tribunale venne assolto. "Ma il trauma è rimasto. Io vivo ancora nella paura. Questa storia mi ha rovinato l'esistenza. Nel mio negozio oggi tengo armi bianche nascoste qua e là. Ma non basta per rendermi sereno. E nemmeno la videosorveglianza mi tranquillizza. Se arriva il pazzo drogato con una pistola, finisce ancora per ammazzarmi lui".

Amarezza - La testimonianza del commerciante brissaghese è forte. Soprattutto in un momento in cui i furti nella Svizzera italiana sono all'ordine del giorno. "Ognuno di noi ha il diritto di difendersi in casa propria. Io ci penso ancora oggi al ragazzo che ho ammazzato. E penso anche alla disperazione di sua madre. Non dormo la notte per il dispiacere, ho spezzato una vita umana, non avrei mai voluto farlo. Però capisco benissimo chi uccide per legittima difesa. Perché quando ti ritrovi nella situazione specifica non stai a pensare alle conseguenze delle tue azioni".

Avvocato d'ufficio - Marcacci torna poi all'idea di Ghiringhelli. "È una rivendicazione legittima. Che oggi, con quello che succede in giro, ha sempre più senso. I malviventi, che solitamente non hanno soldi, hanno diritto all'avvocato dello Stato, pagato con le tasse dei cittadini. E quelli come me che si ritrovano coinvolti in un dramma che non volevano? Nessuno li aiuta. Io ho dovuto pagare 9000 franchi per essere stato aggredito in casa mia. Mi spiace, ma lo Stato non può più ignorare questo aspetto".

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