Daniele Marcis è vivo e si è rifatto una vita

Giallo del detective ticinese scomparso: la notizia trapelata negli scorsi giorni è stata confermata dalla polizia. E intanto arriva un singolare appello dall'Italia
PARADISO – Daniele Marcis è vivo e si è rifatto una vita all’estero, verosimilmente con una nuova identità. Il detective di Paradiso, misteriosamente scomparso nel 2007, avrebbe dato notizie di sé a persone a lui vicine. Stando a fonti informate si troverebbe all’estero e le sue condizioni di salute sarebbero buone. La notizia è stata in parte confermata anche dalla polizia cantonale che per ragioni di privacy non ha rilasciato ulteriori dettagli. Sorpreso il fratello dell’investigatore: “Non ne sapevo nulla, da anni non avevamo sue notizie. L’ultima volta che lo vidi prima che sparisse mi chiese se andavo con lui in Thailandia. Sembrava uno scherzo, invece…”
Minacce di morte - Del giallo di Daniele Marcis si era discusso parecchio. Soprattutto perché la sua sparizione sembrava legata a minacce di morte rimediate durante alcune indagini scottanti. In primis quella sull’omicidio di Emo Piccioni, testimone di Geova di Fontaneto D’Agogna, nel Novarese. Marcis si diceva convinto che Piccioni fosse stato ucciso dagli adepti di una setta durante la notte di Halloween del 2005, nei boschi di Prato Sesia. Proprio nel periodo di quelle indagini il detective ticinese, all’epoca 44enne, avrebbe ricevuto pesanti minacce e intimidazioni. Lo testimonierebbe un’e-mail inviata a un conoscente come ultimo messaggio prima di svanire nel nulla: “Sono stato minacciato di morte, devo cambiare aria”, avrebbe scritto da un internet cafè in Indonesia.
Scomode verità - Quali scomode verità aveva scoperto Daniele Marcis? Cosa lo ha spinto ad abbandonare il Ticino e la sua gente da un giorno all’altro? Enza Gentina, moglie di Emo Piccioni, si aggrappava proprio all’ex capo del servizio antidroga delle guardie di confine ticinesi per trovare gli assassini di suo marito. “Invece Marcis è sparito senza lasciarci neanche una pagina delle sue relazioni – sospira –, ancora oggi noi non sappiamo nulla di cosa lui avesse scoperto e di cosa ci fosse in quel dossier”.
Appello disperato - Da quando l’investigatore ticinese è scomparso la famiglia Piccioni non ha più avuto le forze per assumere un altro detective privato. “È così – conferma la moglie di Emo Piccioni –. Da allora solo silenzio, il caso è stato archiviato. Ora veniamo a sapere che Marcis è vivo. E allora gli lanciamo un appello: ci faccia avere in forma anonima almeno le informazioni che aveva raccolto. Quelle cose tanto segrete per cui ha deciso di sparire dalla circolazione. Si rifaccia pure una vita, ma mi aiuti a rendere giustizia al mio povero marito”.
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