Il Chiasso nel mirino del calcio scommesse

CHIASSO - Alcune partite di Challenge League sarebbero finite del mirino degli arrestati per l'inchiesta sul calcioscommesse della procura di Cremona. La banda degli "zingari", con a capo l'ex calciatore del Chiasso Almir Gegic (latitante in Slovacchia ma tesserato con il Rancate) e la gang di Singapore, cervello dell'operazione criminale, avrebbero manipolato alcuni match proprio del Chiasso.
E' stato un pentito dell'organizzazione il filippino Raj Wilson Peremul, in carcere in Finlandia, a descrivere lo scenario che vede protagonisti i connazionali Eng Tan See (mente della truffa), Pillai e lo stesso Gegic. Affermazioni, quelle di Peremul, che i magistrati cremonesi hanno incrociato con quelle di un cittadino croato condannato per aver gestito il giro di scommesse in Germania. L'uomo tira in ballo anche l'ACB: nell'ordinanza di custodia cautelare si legge che una delle persone indagate "conosceva l’allenatore dei portieri dell’Ac Bellinzona, era un italiano. Questo era disposto a fare delle manipolazioni".
Tornando a Chiasso, Gegic emerge sempre più come figura centrale della vicenda. Il calciatore, che si è più volte professato innocente, è stato colpito da una seconda ordinanza di custodia cautelare nella quale si evince che, tra le altre cose, egli cercò di condizionare il risultato di Brescia-Mantova del 2010, senza peraltro riuscirci. Questo risulterebbe dalle 36 telefonate tra Gegic e Carlo Gervasoni, difensore del Mantova e implicato nell'inchiesta. Ironia della sorte, fu proprio Gervasoni con un suo intervento a vanificare la combine.




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