Le tette delle ragazze ucraine devono far pensare

Sbarca a Zurigo la protesta di "Femen". Manifestazione di cattivo gusto o efficace?
Sbarca a Zurigo la protesta di "Femen". Manifestazione di cattivo gusto o efficace?
ZURIGO - Ovunque manifestino conquistano le prime pagine dei giornali. A Kiev contro il Governo, contro i maltrattamenti allo zoo, contro l'arresto di Iulia Timoshenko, contro Euro 2012 e contro la diffusione della prostituzione, a Parigi contro il trattamento privilegiato di cui avrebbe goduto Dominique Strauss-Kahn, a Roma contro il Papa e Berlusconi. Sullo sfondo di tutte le loro proteste, la difesa dei diritti delle donne. Il tour mondiale va avanti e oggi il movimento di protesta ucraino è sbarcato a Zurigo. Per l’occasione manifestano contro l'industria del sesso, che troppo spesso vede il loro paese come un serbatoio di manodopera a basso costo con la quale alimentare il mercato della prostituzione in mezza Europa.
Un tema certamente scottante, ma il motivo dell'attenzione che i media rivolgono loro è un altro, facilmente spiegabile: le donne che fanno parte di questo movimento, tutte giovani e avvenenti, manifestano in topless. Una tipologia di protesta inedita che entusiasma alcuni, ma scandalizza altri.
"Mancanza di rispetto" - "Trovo che sia di cattivo gusto" afferma l'ex consigliera nazionale Chiara Simoneschi-Cortesi. "Le proteste vanno bene se sono con dei buoni fini, ma si possono fare senza svestirsi. Io sono per le proteste, si può raccogliere firme, manifestare in piazza, ma sempre con rispetto. Questa è una protesta di cattivo gusto, nonché una mancanza di rispetto."
Di cattivo gusto o meno, fatto sta che la protesta delle giovani ucraine attira l'attenzione. Se poi l'attenzione finisce sul loro fisico o sulle ragioni che le spingono a svestirsi è ancora da capire.
Provocazione utile - "Parleremmo di loro oggi se non avessero fatto queste azioni così provocatorie?" sostiene Pepita Vera Conforti, della Commissione cantonale per le pari opportunità. "Avessero manifestato semplicemente distribuendo volantini non se ne parlerebbe. Loro hanno trovato una modalità provocatoria per segnalare che il loro paese non è solo un mercato dove trovare donne per l'industria del sesso, ma può dare di più."
"Si mostrano a seno nudo, con un intento certamente non sessuale, ma per segnalare che non tutte le ucraine sono delle prostitute" prosegue Pepita Vera Conforti. "Io personalmente farei diversamente, però questa protesta esplicita attira l'interesse e può portare a riflettere sul tema della tratta delle donne, della prostituzione, dell'uso della povertà per portare le donne all'interno di un mondo molto lucrativo."
Mercato da sfruttare? - Un mondo largamente diffuso anche alle nostre latitudini. "Infatti. E in Ticino alcuni partiti parlano addirittura della prostituzione come di un mercato fiorente da sfruttare."
Resta il dubbio sull'efficacia della protesta. È abbastanza probabile che molti si fermeranno all'osservazione più immediata della protesta - in parole povere ai seni nudi - anziché cercare di approfondire la tematica.
Temi da approfondire altrove - "Evidentemente le sedi dove agire sono altre. Queste ragazze mettono a nudo un fenomeno che oggi è diffuso in tutta Europa. Molti si fermeranno all'immagine del topless, ma chi vuole essere attento capisce benissimo che non è semplicemente una forma di esibizionismo, bensì una provocazione rispetto a degli stereotipi che ormai ognuno di noi si è fatto rispetto alla loro popolazione" conclude Conforti. "Stiamo parlando di bellissime ragazze, ma questo non significa che sono in vendita."








