La famiglia dei 350

"Un momento di incontri, rimpatriate e nuove conoscenze". Intervista a Giorgio Cereghetti, uno degli organizzatori della festa di ieri al Mercato Coperto
MENDRISIO - Buona tavola, tradizione e tanto divertimento. Si sa, quando le grandi famiglie si incontrano, l’entusiasmo non può che essere alle stelle. Soprattutto se la famiglia è composta da oltre 350 persone raggruppate soprattutto nel Mendrisiotto, ma anche sparse nel resto della Svizzera nonché oltreoceano. I Cereghetti si sono trovati ieri al mercato Coperto di Mendrisio per festeggiare il loro nome e il loro antico casato le cui origini affondano nella valle di Muggio. Uno di loro si chiama Giorgio, è di Castel S. Pietro ed è tra gli organizzatori dell’evento.
Cereghetti, com’è nata l’idea di organizzare l’incontro?
È da diversi anni che volevo organizzare insieme a un amico una festa per tutti i Cereghetti. Siamo originari della valle di Muggio ed eravamo dell'idea che sarebbe stato bello trovarci tutti insieme. A decisione presa ci siamo messi al lavoro per organizzare la festa.
Si trattava della prima riunione di questo tipo?
Sì, e siamo molto soddisfatti. C’è stato un bel riscontro di adesioni, ma soprattutto sono stati in molti ad averci fatto i complimenti per l’idea. Tutti hanno apprezzato - anche chi non ha potuto partecipare - il fatto di potersi trovare e conoscere. È stato un momento di incontro, di rimpatriate, ma è stata anche un'occasione per fare nuove conoscenze. Sono arrivati Cereghetti da tutta la Svizzera, dalla Francia, dal Belgio e i quattro arrivati dall’Argentina in Svizzera non ci erano mai stati e non ci vogliono molte parole per spiegare la gioia che hanno provato.
Come si è svolta la giornata?
Abbiamo iniziato con un aperitivo speciale a base di una bevanda antica, dei vecchi tempi: il “grimel”. Grimel che le donne portavano nei campi per dare un po’ di sollievo agli uomini che lavoravano. È una specie di champagne dei poveri, frizzante, analcolico e tipico del posto. Il pranzo è stato a base di risotto e affettati. Durante la festa ci sono state varie animazioni, tra cui l'esibizione di una banda formata tutta da Cereghetti, con una quindicina di elementi. Poi è stata la volta dell'inno, cantato tutti insieme, dedicato al nostro cognome, scritto da una signora della Valle di Muggio sulla base di una musica nota. Infine una ragazza ha fatto un numero di abilità alla corda. Come regalo è stato donato a tutti lo stemma e l’istoriato del cognome.
Ma il cognome “Cereghetti” da dove proviene?
Si è trattato di un’evoluzione. Il primo capostipite che ci è noto risale al 1561, un certo Jacopus De Cerighitis. Poi con gli anni si è evoluto, soprattutto in base alla grafia dei parroci che facevano le registrazioni nei comuni. Si passava da “Chirichetti” a “Clerichetti” a “Cereghetti”. Infatti in certe famiglie i figli hanno cognomi leggermente diversi proprio per questo motivo.




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