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È morto il regista ticinese Donatello Dubini

Era malato da tempo. La sua morte risale al 26 marzo. Ma si è saputa solo oggi
Keystone
È morto il regista ticinese Donatello Dubini
Era malato da tempo. La sua morte risale al 26 marzo. Ma si è saputa solo oggi
LUGANO -  Il regista di origini ticinesi Donatello Dubini è morto lo scorso 26 marzo a Colonia, all'età di 56 anni, in seguito ad una grave malattia. Lo ha reso noto sul suo sito internet il "Filmhaus" della citt&agr...

LUGANO -  Il regista di origini ticinesi Donatello Dubini è morto lo scorso 26 marzo a Colonia, all'età di 56 anni, in seguito ad una grave malattia. Lo ha reso noto sul suo sito internet il "Filmhaus" della città tedesca, di cui Dubini è stato membro fondatore.

Nato a Zurigo, Donatello Dubini viveva da oltre 30 anni a Colonia. Ha frequentato la "Filmakademie" di Vienna ed ha studiato teatro, cinema e televisione all'Università di Colonia. Ha realizzato diversi film, in gran parte a carattere documentaristico, in co-regia con il fratello Fosco Dubini. Nel 1990 i fratelli Dubini hanno ricevuto il "bayerische Filmpreis".

Il primo film realizzato dai due fratelli è "La scomparsa di Ettore Maiorana", del 1986. Segue, nel 1993, il primo lungometraggio di fiction, "Ludwig 1881", che è stato presentato in concorso al Festival di Locarno. Nel 2001 i Dubini realizzano "Die Reise nach Kafiristan", che ricostruisce il viaggio in Oriente fatto negli Anni '30 dalle scrittrici Annemarie Schwarzenbach e Ella Maillart. Nel 2005 girano il documentario "Hedy Lamarr: Secrets of a Hollywood Star".

L'ultimo film, "La grande eredità" (2010), è stato presentato alle Giornate del cinema di Soletta ed è il primo lavoro realizzato dai fratelli Dubini in Ticino. La pellicola narra di una famiglia italiana immigrata a Lodrino. Le storia è raccontata dalla generazione dei nipoti, che sono nati a Zurigo. Questi conoscono il Ticino per avervi trascorso le vacanze, e la patria dei nonni in Italia attraverso i loro racconti. Il film sarà proiettato il 12 aprile a Bellinzona e il 19 aprile a Lugano nell'ambito della rassegna "Un po' di cinema svizzero".

 

 

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