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"Avevo 19 anni e un buono stipendio ma in 4 anni mi sono indebitato fino al collo"

Piccoli acquisti a credito, tante carte prepagate e uno stile di vita che impone il consumo. L'indebitamento aumenta tra i giovani, e coinvolge ricchi e poveri
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"Avevo 19 anni e un buono stipendio ma in 4 anni mi sono indebitato fino al collo"
Piccoli acquisti a credito, tante carte prepagate e uno stile di vita che impone il consumo. L'indebitamento aumenta tra i giovani, e coinvolge ricchi e poveri
LUGANO - E’ solo uno dei tanti casi che si possono raccogliere tra le esperienze di indebitamento trattate dalla Caritas. La storia è quella di un ragazzo, che da apprendista, ha iniziato a guadagnare  quattro mila franchi mens...

LUGANO - E’ solo uno dei tanti casi che si possono raccogliere tra le esperienze di indebitamento trattate dalla Caritas. La storia è quella di un ragazzo, che da apprendista, ha iniziato a guadagnare  quattro mila franchi mensili, stilando anche un piano di gestione e di risparmio accorto.  Poi ha comprato l’auto nuova, i mobili per casa anch’essi nuovi, il telefonino di moda, altre piccole spese. Dopo poco sono arrivate le prime tasse, poi la cassa malati,  e i primi debiti. La scelta è stata quella di azzerare questi tanti piccoli debiti, rivolgendosi ad una banca di credito  e facendo un prestito unico. Ma  lo stesso stile di vita non è cambiato.  Viaggi costosi, altre piccole cose alla moda. In quattro anni, da 19 a 23 anni, il ragazzo si è indebitato fino al collo.
 
Dani Noris, operatrice della Caritas a Pregassona,  ne avrebbe altre di storie da raccontare, quasi tutte condizionate da un’idea: “si tende ad uno stile di vita nel quale si prende ciò che si desidera, senza il senso del risparmio e della conquista”. In sostanza per la Noris, non ci si indebita perché si è poveri ma all’indebitamento ci si arriva, c’è una tendenza ad ottenere e a cogliere tutto. “Spesso l’accompagnamento al risanamento della situazione non è facile in quanto la necessità è quella di coinvolgere una persona cara, o i parenti, che sappiano imporre a chi si indebita, un cambiamento nello stile di vita”.
E ad indebitarsi sono sempre più i giovani, soprattutto quelli che iniziano a lavorare, con un apprendistato per esempio. Molto meno gli studenti.  “I dati non ci sono ma il fenomeno è in crescita , sono aumentati i precetti esecutivi, l’indebitamento è trasversale, nel senso che coinvolge sia il ricco, che chi percepisce uno stipendio medio. Si spende di più di quello che ci si può permettere”.
 
Le cause - “Una causa principale è l’acquisto a credito. Oggi si ha la possibilità di ottenere facilmente carte di credito e carte prepagate di acquisto e ci sono tantissime persone che ne posseggono anche cinque. Queste carte permettono di indebitarti fino a 4 mila franchi, anche se hai uno stipendio basso. Per cui puoi arrivare facilmente ad un debito di 20 mila franchi, sul quale c’è ovviamente poi l’interesse che oscilla tra il 13 ed il 15%. Fino a pochi anni fa era del 18%”.
Poi c’è l’abitudine al leasing,  che una volta era riservato alle sole aziende. Oggi invece anche un ragazzo può accedere a questa forma di finanziamento, basta una copia della busta paga.
“Altra causa è legata alla cassa malati. Fino alla fine del 2005 di fatto chi non riusciva a pagare era coperto dallo Stato, mentre dal 2006 le casse possono anche scegliere di non coprire le persone indebitate. Gli scoperti  dalle casse malati si aggirano oggi intorno ai 10 mila cittadini.”

Il prestito unico – “Una volta accumulati tanti piccoli debiti, la tendenza è quella di rivolgersi alle banche di credito che concedono un prestito unico pari alla somma complessiva dei debiti. La sensazione in questo caso è che hai un unico grande debito e dunque un solo soggetto creditore. Queste banche tuttavia concedono crediti di media entità anche a chi ha uno stipendio medio e con un piano di gestione non certo rassicurante o spesso anche poco preciso”.  
    
Le azioni di Caritas - Caritas fa consulenza, analizza la situazione economica, elabora un piano di gestione. “Si opta per esempio per un ripianamento del debito in maniera rateale, o attraverso domande di condono e rapporti diretti con i creditori. I nostri operatori accompagnano i debitori verso la soluzione definitiva, anche attraverso richieste di auto fallimento anche se in questo caso è richiesta la massima accortezza.  “Non esiste un fondo né si concedono soldi per ripianare il debito. Piuttosto se una famiglia rischia lo sfratto, per esempio , stabiliamo un rapporto con il proprietario, accompagnando la famiglia ad un lento azzeramento del debito. Proprio in settimana stiamo concludendo un corso con altre 16 persone formate per l’accompagnamento all’azzeramento del debito.”

Salvatore Medici

Foto Keystone

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