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Il Consiglio Nazionale: basta rifugi antiatomici in ogni casa

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Il Consiglio Nazionale: basta rifugi antiatomici in ogni casa
BERNA - Non sarà più necessario dotare ogni casa di un rifugio antiatomico: in futuro, l'obbligo di costruire questi bunker privati varrà solo per edifici con oltre 77 locali. Il Nazionale ha adottato oggi, con 112 voti cont...

BERNA - Non sarà più necessario dotare ogni casa di un rifugio antiatomico: in futuro, l'obbligo di costruire questi bunker privati varrà solo per edifici con oltre 77 locali. Il Nazionale ha adottato oggi, con 112 voti contro 56, una mozione in questo senso.

8,6 milioni di posti - Il testo, redatto dalla commissione delle finanze, chiede al Consiglio federale di trasmettere al parlamento le revisioni legislative necessarie all'applicazione di una delle opzioni sviluppata in un rapporto pubblicato nel marzo del 2008. Obiettivo: adattare la regolamentazione alla situazione, realizzando economie. La Svizzera già dispone di 8,6 milioni di posti protetti, pari a un tasso di copertura del 114%, ha spiegato Jean-Pierre Graber (UDC/BE). Oltre all'alleviamento dell'obbligo di costruire rifugi, lo scenario sostenuto dal Nazionale prevede forti riduzioni dei contributi di sostituzione a carico dei proprietari dispensati dall'obbligo.

Costruzioni protette - Per quanto riguarda le costruzioni protette (siti militari, ospedali), si tratterà ancora soltanto di garantirne la gestione e le eventuali riparazioni. Il numero dei posti di comando dovrebbe essere ridotto. Per quanto riguarda i rifugi per i beni culturali, la Confederazione dovrebbe intervenire soltanto per quelli d'importanza nazionale. Questo scenario corrisponde a quello sostenuto dal Consiglio federale. Un progetto sarà posto in consultazione prossimamente. Poi spetterà al parlamento pronunciarsi. Taluni, in particolare a sinistra, vorrebbero un'abolizione totale dell'obbligo di costruire rifugi, ritenendo che questa pratica sia un "residuato della guerra fredda".

Il Consiglio nazionale, a questo stadio della problematica, non ha voluto addentrarsi ulteriormente nella questione. Con 101 voti contro 71, non ha voluto pronunciarsi parallelamente su due mozioni che si spingevano più lontano rispetto a quella della commissione. Il dibattito sulla soppressione dell'obbligo, hanno fatto valere numerosi oratori, potrà tenersi meglio alla luce del progetto governativo.

Ats

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