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Aperto il processo HCL, Beat Kaufmann chiarisce la sua posizione

Keystone / Karl Mathis
Aperto il processo HCL, Beat Kaufmann chiarisce la sua posizione
LUGANO - Si è aperto questa mattina, alle assise correzionali di Lugano, il processo nei confronti degli ex presidenti dell'Hockey Club Lugano Fabio Gaggini, Beat Kaufmann e il bancario Piergiorgio Rezzonico. Le accuse firmate dal Ministero pub...
LUGANO - Si è aperto questa mattina, alle assise correzionali di Lugano, il processo nei confronti degli ex presidenti dell'Hockey Club Lugano Fabio Gaggini, Beat Kaufmann e il bancario Piergiorgio Rezzonico. Le accuse firmate dal Ministero pubblico lo scorso novembre sono: ripetuta truffa fiscale e ripetuta infrazione alla legge sull'AVS.

I tre imputati sono infatti accusati di avere permesso all'Associazione HCL e alla HCL SA di sottrarsi al pagamento di imposte alla fonte e imposte ordinarie per complessivi 3,5 milioni di franchi nel periodo tra il 1° gennaio 1996 e il 31 dicembre 2005. Nel frattempo l'importo è stato rimborsato.

Il processo si è aperto con l'accertamento, da parte del Giudice Claudio Zali, dei compiti dei tre imputati all'interno della società e dell'Associazione. Il giudice ha fatto presente che era Beat Kaufmann colui che si occupava di stipulare i contratti con i giocatori durante il periodo 1996 - 2001. Beat Kaufmann quindi era informato delle modalità di pagamento dei giocacatori e dei relativi costi.

Su questo punto l'accusa, sostenuta dalla procuratrice pubblica Monica Galliker (che ha sostituito l'ex procuratrice Maria Galliani), ha chiesto sempre a Kaufmann se egli aveva carta bianca nel contrattare i contratti degli acquisti dei giocatori. L'ex presidente bianconero ha risposto che le sue decisioni erano comunque condizionate dal budget e che quindi non aveva pieno potere. Kaufmann ha fatto notare che il budget nei suoi anni di attività è più che raddoppiato, passando da 4 milioni a 10 milioni.
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