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L'Espresso: è un falso, i diari non sono di Mussolini

Gentile e Travaglini: "nessuna autenticità"
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L'Espresso: è un falso, i diari non sono di Mussolini
Gentile e Travaglini: "nessuna autenticità"
LUGANO - Dopo la pubblicazione di ieri della nostra testata di altre due pagine del diario del Duce, oggi diamo spazio alla tesi secondo cui uno dei più grandi storici italiani Emilio Gentile e il grafologo Roberto Travaglini dichiarano a L'Esp...
LUGANO - Dopo la pubblicazione di ieri della nostra testata di altre due pagine del diario del Duce, oggi diamo spazio alla tesi secondo cui uno dei più grandi storici italiani Emilio Gentile e il grafologo Roberto Travaglini dichiarano a L'Espresso che i manoscritti non sarebbero da attribuire a Benito Mussolini.
 
Oggi l'Espresso è uscito in edicola e come già anticipato nei giorni scorsi, conferma la notizia che dovrebbe finalmente mettere fine alla discussione sull'autenticità dei diari del Duce. I diari sono falsi. A esserne sicuri sono il professor Emilio Gentile, docente di Storia contemporanea all'Università La Sapienza di Roma e autore di numerosi saggi sul fascismo e il grafologo Roberto Travaglini, fondatore della Scuola superiore di grafologia di Bologna.

Secondo il professore le pagine ritrovate, che il senatore Dell'Utri vorrebbe attribuire a Benito Mussolini, sono un bluff. Gentile ebbe già tra le mani i diari, che vennero esaminati per due mesi.

 
Gentile: "troppe le discordanze cronologiche"

I manoscritti, che da qualche tempo sono di nuovo alla ribalta della cronaca, furono già stati offerti a L'Espresso dal figlio del partigiano Lorenzo Bianchi, Maurizio.
Quanto si legge dall'Espresso il settimanale "ha commissionato una perizia calligrafica e fisico chimica dagli esiti non confortanti". L'Espresso ha poi consegnato allo storico Gentile le fotocopie di tutti e cinque i diari. Sono "i nomi errati e grammaticali, le discordanze cronologiche, le incongruenze e le inesattezze" che secondo il professore hanno una valenza significativa nel poter affermare che i diari sono dei falsi. Gentile infatti, se da un lato riconosce l'unità e la corenza di stile e di contenuto, dall'altro afferma che i manoscritti sono dei falsi. Gentile ha fatto un esame meticoloso degli scritti. Lo storico infatti ha confrontato "quotidianamente" tutto il periodo compreso fra il 1935 e il 1935, gli avvenimenti pubblici, gli eventi di cronaca e, anche, dove possibile, le condizioni meterorologiche con analoghe notizie della stampa coeva.

Gentile ritiene anche molto bizzarro il fatto che, nei manoscritti non vi siano note su momenti, aspetti e figure che ebbero un significato e un ruolo molto importante nella vita politica di Mussolini. Mai un resoconto dettagliato o citazioni testuali dei colloqui che Mussolini ebbe con il re. E poi i viaggi e gli incontri politici di Mussolini, che segnarono la storia del Ventennio, come per esempio la conferenza di pace di Monaco di Baviera, in cui si firmò la pace dopo l'annessione della Cecoslovacchia al III Reich e Stresa dove viene riaffermato il trattato di Locarno, decidendo di fare fronte comune contro la inquietante Germania di Hitler e del suo nazismo in preoccupante ascesa.


Roberto Travaglini conferma la falsità

Anche il grafologo Roberto Travaglini sostiene la tesi del falso. Dall'intervista concessa all'Espresso, il grafologo di Bologna spiega che le analisi grafologiche evidenziano differenze di pressione grafica. "Quella di Mussolini era un'alternanza ritmica tra tratti ascendenti sottili e tratti discendenti molto marcati. Un chiaroscuro che non si ritrova mai nelle agende".

 

 

 

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