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Mostra fotografica alla Galleria Doppia V

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Mostra fotografica alla Galleria Doppia V
LUGANO - Si inaugura venerdì 29 aprile alle ore 18.30 presso la Galleria Doppia V di Lugano Besso, la mostra di fotografie scattate in Marocco da Maura Donati. Dopo l’esposizione alla galleria Play di Berlino; finalizzata all...

LUGANO - Si inaugura venerdì 29 aprile alle ore 18.30 presso la Galleria Doppia V di Lugano Besso, la mostra di fotografie scattate in Marocco da Maura Donati.

Dopo l’esposizione alla galleria Play di Berlino; finalizzata all’esposizione di progetti artistici che svelano quanto film, video e arte si influenzino a vicenda, Maura Donati torna ad esporre alla galleria doppia v di Lugano.
Scrive Maurizio Rossi nell’interessante testo critico La bellezza casuale che accompagna la mostra  “Per Maura Donati non è il fotografo che “fa” la fotografia, ma la foto che “fa” il fotografo. Si ha un bel dichiararsi fotografi, o scultori, o scrittori, se non vi è questo rovesciamento nel mondo, verso il mondo, da parte dell’interiorità. E’ necessario riconoscere la potenzialità espressiva autonoma degli oggetti. Qui le categorie occidentali, interno-esterno, traballano. Le parole mancano, incapaci di segnare contorni.

Si pensa comunemente che la fotografia sia una sorta di “visione” del mondo. Se lo è, è tale perché il fotografo rinuncia alla sua posizione di “interpretante”. È necessaria la cecità del fotografo. In un certo senso Maura Donati si impegna a non esserci col suo sguardo, a “farsi sguardo nel quadro”, a dimenticare se stessa.
In un mondo in cui tutto è immagine, il senso si dà solo nelle pieghe, negli interstizi, nell’irrilevante. Contro la piattezza della foto banale non è la profondità (rovescio della piattezza, e, in fondo, ciò che la giustifica) che vi si può opporre, bensì la piattezza assoluta, appunto ciò che non ha rilievo e che lascia, in quanto superficie non volutamente scavata, che le cose si rivelino, che vengano a sé. È quanto tenta di fare Maura Donati, con le sue foto ondose e casuali, che indagano l'invisibile e cercano di farsene alfieri”.

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