Museo del Territorio privato e a Locarno

Svolta decisa nella complessa vicenda del Museo del Territorio.
BELLINZONA - La sorte del Museo del Territorio pare ormai segnata. Secondo alcune indiscrezioni molto accreditate, circolate in questi giorni e da noi raccolte, infatti, sembra certo che il nuovo museo intraprenda la via già imboccata dal DFE e dal Comune di Mendrisio per quello dell'Architettura. Ovvero: sarà creata una fondazione privata ad hoc con lo scopo di realizzare il progetto.
Come è stato fatto intendere da più parti nei mesi scorsi, infatti, i soldi pubblici per finanziare l'opera non ci sono. O almeno non ci saranno fino al 2011. Di conseguenza, non è difficile immaginare che il Consiglio di Stato a questo proposito, e coerentemente con la mancanza di risorse finanziarie, dovrebbe decretare un "niet" convinto al finanziamento pubblico del museo del Territorio. La decisione del Governo dovrebbe arrivare già nelle prossime prossime settimane, se non nei prossimi giorni.
Per capire meglio i contorni di questa vicenda è bene fare un po' di storia. Già perchè Mendrisio - non senza aspre polemiche - era già incappato nello stesso veto governativo per il Museo dell'Architettura (che sorgerà nell'ex palazzo Jemoli). L'ostacolo del finanziamento pubblico posto dall'esecutivo era stato aggirato con la costituzione di una fondazione privata. Fondazione che conta, come soci fondatori, nomi del calibro del Direttore dell'Accademia di Architettura Josep Acebillo, dell'architetto Mario Botta e del sindaco di Mendrisio Carlo Croci. Oltre, naturalmente, alla Direttrice del DFE Marina Masoni.
E pare proprio - così raccontano i soliti ben informati - che i promotori del secondo museo si siano già mossi per la stessa strada, ossia la costituzione della Fondazione Museo del Territorio. A questo proposito, come la collega Masoni, non è difficile ipotizzare che anche il Direttore del Dipartimento del Territorio Marco Borradori possa partecipare attivamente e in prima persona all'operazione e che quindi possa ritagliarsi un ruolo nel direttivo della futura fondazione. Altri nomi di prestigio comunque, sempre secondo indicrezioni, sono al vaglio degli ideatori. Così come si stanno cominciando a tessere i contatti per reperire coloro che dovranno metterci i quattrini: gli sponsor insomma.
Questo il nuovo capitolo della saga dei musei in Ticino. E le polemiche, anche in questo caso, non mancheranno. Potete giurarci.




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