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TICINODivieto di fumare nei locali pubblici, i ticinesi lo vogliono davvero?

01.03.05 - 07:27
Ti Press
Divieto di fumare nei locali pubblici, i ticinesi lo vogliono davvero?
LUGANO - Il Consiglio di Stato è per il divieto e per la TSI anche i ticinesi sono contro il fumo nei bar. Secondo i dati della rubrica/sondaggio "Il boia & l'impiccato" di TicinOnline invece la maggioranza dei ticinesi è per il compromesso proposto da Edo Bobbià. Dove sta la verità? Visti i risultati della raccolta di firme "Petizione contro il divieto di fumo" promossa da Tiziana Broggini dell'Assemblea Bar Ticinesi (ABT) - la cifra esatta non è ancora nota, ma dovrebbero essere state raccolte circa 12 mila firme - sembra proprio che non sia così scontato che la maggioranza dei ticinesi sia contro il fumo dei bar.

Per la TSI: i ticinesi contro il fumo nei bar

Piace a due ticinesi su tre la proposta del Governo di introdurre il divieto di fumare nei bar e nei ristoranti del Cantone. Una misura legislativa che bandisca il fumo dai bar e ristoranti del Cantone è ritenuta “giusta” dal 63% degli intervistati, “troppo severa” dal 34% e “troppo tollerante” dal restante 3% del campione.
Questo, in sintesi, il risultato di un sondaggio fatto dagli studenti della Scuola di Swiss Marketing SMC in collaborazione con “Il Quotidiano” TSI. La ricerca era stata condotta tra fine gennaio e inizio febbraio, tramite rilevazioni telefoniche, su un campione rappresentativo di 362 ticinesi, suddivisi per sesso, età e regioni geografiche.

Per TicinOnline: i ticinesi per il compromesso

Un secondo sondaggio, della rubrica "Il boia & l'impiccato", svolto settimana scorsa da TicinOnline, ha invece messo in evidenza dati completamente diversi. Due le posizioni sulle quali i nostri lettori erano chiamati ad esprimersi. Eccole.
Fumo negli esercizi pubblici: per il compromesso. Secondo il deputato PLR in Gran Consiglio Edo Bobbià bisognerebbe: "Trovare un compromesso nel senso di accettare il divieto per i ristoranti, ma di non imporlo a bar, discoteche e locali notturni, lasciando ai gestori di questi ultimi la piena libertà di decidere se accettare o meno i fumatori".
Fumo negli esercizi pubblici: per il divieto. Secondo il Presidente della società ticinese degli albergatori Corrado Kneschaurek il divieto si motiva in quattro punti. "La richiesta non viene da albergatori o esercenti intransigenti, ma dai nostri clienti che in stragrande maggioranza chiedono sempre di più locali e camere senza fumo". Secondo: "Forse saremo il primo Cantone in Svizzera ad introdurre tale norma; è vero! Ma siamo l'ultima nazione in Europa". Terzo: "La tolleranza che oggi si chiede ai non fumatori non verrebbe chiesta se per anni i fumatori non avessero dimostrato arroganza e mancanza di rispetto". Quarto: "Cerchiamo di essere coerenti con la miriade di norme sull'igiene e la sicurezza che oggi ci vengono imposte per la conservazione e la preparazione di cibi, e per l'ambiente di lavoro".
Il risultato: la soluzione moderata di Edo Bobbià ha ricevuto il 91% dei voti (4169 su 4581) contro il 9% (412 su 4581) della soluzione integralista sostenuta da Corrado Kneschaurek.

Petizione contro il divieto di fumo

Gastroticino, sezione ticinese di Gastrosuisse, si era espressa a favore del divieto. Ma questo "favore", alla fine, sembra non esserci. Infatti l'Assemblea Bar Ticinesi (ABT), costituitasi negli scorsi mesi è contraria al divieto. E pur essendo disponibile nei confronti di una revisione delle norme che regolamentano la problematica del fumo passivo, l'ABT ritiene che un divieto assoluto di fumare non sia accettabile, e propone soluzioni di compromesso. Ad esempio suggerisce di distinguere i ristoranti dalle osterie o i bar dalle discoteche applicando una regolamentazione specifica per ogni categoria.
Ma c'è di più, Tiziana Broggini, membro ABT, ha lanciato una petizione contro il divieto di fumare all'interno degli esercizi pubblici. "Fino ad ora abbiamo raccolto circa 12 mila firme - ci ha spiegato Tiziana Broggini - ma si tratta di una stima, il numero esatto lo saprò solo settimana prossima, una volta che saranno stati vagliati e conteggiati tutti i formulari".
Sta di fatto che, se le cifre saranno confermate, Broggini avrà raccolto almeno tante firme quante ne ha raccolte l'Associazione non fumatori. "Ed inolte - ci fa notare ancora Tiziana Broggini - abbiamo le firme di circa 750 titolari di esercizi pubblici che sono contrari al divieto. E questo è tutto dire. Sono tante, tantissime. Ma è normale. Con il nuovo limite a 0.5 dell'alcool la cifra è calata del 20-30% in soli due mesi. Se ora arriva anche il divieto di fumare..."

La raccolta di firme prosegue

La raccolta di firme, che doveva chiudersi ieri, continuerà invece fino a settimana prossima. I formulari per la raccolta delle firme possono essere richiesti direttamente a Tiziana Broggini presso il Bar Chimera in Via Bagutti 2 a Lugano.

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