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“Un’ora sola ti vorrei”

Ritratto di madre nel Concorso video
“Un’ora sola ti vorrei”
Ritratto di madre nel Concorso video
Luisa Marazzi- Hoepli è morta suicida quando sua figlia, Alina Marazzi, aveva sette anni. Per riportare in vita la madre, per rivederne il volto e per poterla conoscere Alina Marazzi, regista di Un’ora sola ti vorrei ne ha ricostruito ...
Luisa Marazzi- Hoepli è morta suicida quando sua figlia, Alina Marazzi, aveva sette anni. Per riportare in vita la madre, per rivederne il volto e per poterla conoscere Alina Marazzi, regista di Un’ora sola ti vorrei ne ha ricostruito la vita a partire dai diari della donna, dai filmini girati dal nonno materno fra il 1920 e il 1970 e dai referti medici degli ospedali psichiatrici dove la madre trascorse lunghi periodi di degenza. Il film, in Competizione video, è il ritratto sincero di una donna che aveva tutto per essere felice, ma che ha visto la sua vita rabbuiarsi a causa della depressione. Di famiglia agiata, circondata dall’affetto della madre e dei parenti, ricca di stimoli e di esperienze interessanti ( viaggi, incontri), poi sposa di un uomo, Antonio, che amava profondamente e madre di due bimbi, Martino e Alina, Luisa Marazzi ripete tuttavia spesso nei suoi scritti di non sentirsi adeguata, all’altezza: un malessere che – annidatosi in lei durante l’adolescenza – la divorerà nell’età adulta fino ad oscurarle l’orizzonte. Il ritratto che Alina Marazzi mostra di sua madre è privo di ogni traccia di sentimentalismo e proprio per questo particolarmente toccante: la regista sembra avere svolto questo lavoro molto personale senza lasciarsi travolgere, in effetti non v’è tentativo di spiegare il gesto della madre, non v’è presa di posizione o giudizio alcuno, non v’è celebrazione né riscatto. Lo sguardo di Alina Marazzi rimane per così dire neutro, e il film risulta essere fedele all’immagine della donna che scaturisce dagli scritti e dalle sequenze filmate nel corso degli anni. È questa professionalità che commuove, perché da essa traspare un genuino atto d’amore che non ha bisogno di fronzoli e appendici patetiche per manifestarsi.

V. P.

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