CONFINE: Una questione di...lana caprina
Si rischia l'incidente diplomatico fra Ticino, Grigioni e Valtellina per immigrazione clandestina di...CAPRE.
VILLA DI CHIAVENNA (SONDRIO) - Si rischia davvero l’incidente diplomatico fra Canton Grigioni, Canton Ticino e Valtellina. Di mezzo ci sta una questione di immigrazione clandestina. Una vicenda che si protrae da anni e che ad ogni estate si ripresenta con tutti i suoi lati drammatici, ma anche comici. Se reato deve essere contestato si può individuare quello di “immigrazione clandestina”. Non si tratta, però, dei soliti “profughi” sbarcati a migliaia in Italia. Qui la questione è più di lana caprina. Scoprite con noi quanto accaduto ieri a Villa di Chiavenna, ridente paesino della provincia di Sondrio, al confine il Canton Grigioni: l’episodio è quello già capitatO una decina di volte ma è anche quello che ha fatto traboccare il vaso. Alcune capre al pascolo, ignare della burocrazia e delle linee di confine sono andate ad invadere il territorio elvetico dove le solerti Guardie Svizzere le hanno (per così dire) “arrestate”. Rintracciati i contadini proprietari è stata loro elevata una contravvenzione per pascolo abusivo con l’invito a prestare attenzione che il fatto non si ripeta. E fin qui potremmo parlare di routine. Ma l’episodio di ieri ha scatenato le ire svizzere Ticinesi e Grigionesi tanto che le rispettive Autorità hanno spedito una lettera di fuoco al Sindaco di Villa di Chiavenna invitandolO ad emettere Ordinanze di maggior severità per il pascolo sugli alpeggi del suo territorio per evitare l’immigrazione clandestina delle capre e, in qualche caso, anche dei pastori che vanno a riprendersele. Allibita per i contenuti della missiva, una vera e propria nota ufficiale, Maria Grazia Snider ha già preso i dovuti contatti con le Autorità elvetiche per trovare la via della “pace”, magari seduti tutti attorno ad una tavola riccamente ricoperta di formaggi caprini. Insomma si rischia l’incidente diplomatico per quattro capre e relative cornazze. E pensare che basterebbe una rete lunga linea di confine. Purché non sia un colabrodo come quella esistente tra il territorio ticinese e quello comasco, dove, tra un po’ ci passano pure i tir quando è chiusa la dogana di Brogeda.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!