Il Parlamento zurighese taglia le tasse: l’aliquota scende al 95%

l deficit messo a budget cresce così di 246 milioni di franchi a 314 milioni, a fronte di spese per complessivi 20,4 miliardi di franchi.
ZURIGO - Il Gran Consiglio zurighese, nell'ambito del dibattito sul preventivo del prossimo anno, ha adottato una riduzione del coefficiente d'imposta - una sorta di moltiplicatore cantonale - di tre punti percentuali, al 95%. Il deficit messo a budget cresce così di 246 milioni di franchi a 314 milioni, a fronte di spese per complessivi 20,4 miliardi di franchi.
Il direttore del Dipartimento cantonale delle finanze Ernst Stocker (UDC) aveva inizialmente presentato un progetto di bilancio con un deficit di 125 milioni. La differenza di 57 milioni è dovuta a tagli nella spesa accolti dal parlamento, su raccomandazione della Commissione delle finanze (Fiko), durante le 15 ore (su tre giorni) di dibattito sul preventivo.
Dopo una procedura di voto in più fasi su varie varianti di coefficiente d'imposta, il legislativo oggi si è accordato su quella proposta dalla Fiko e fatta propria dal Centro.
Il coefficiente d'imposta è un moltiplicatore, espresso in unità o in percentuale, delle aliquote semplici delle tasse stabilite dalla legge. I coefficienti a Zurigo sono fissati ogni due anni. Quello adottato oggi varrà dunque per il 2026 e il 2027. L'ultima volta, nel 2023, è stato abbassato di un punto percentuale al 98%. Nei Cantoni (ma anche in Comuni e Parrocchie) generalmente è adeguato ogni anno alle esigenze finanziarie. In Ticino è da anni al 100%.
Nel mezzo dello scacchiere politico i pareri erano assai divergenti. I Verdi liberali volevano un taglio di soli due punti mentre il Partito evangelico (formazione di matrice protestante) si è schierato con la sinistra (PS e Verdi) e con il Consiglio di Stato che si sono battuti invano per lo status quo. La Lista alternativa (sinistra radicale) dal canto suo ha chiesto un innalzamento del coefficiente al 100%.
Anche le varianti della destra non hanno trovato grazia in parlamento. UDC, Unione democratica federale (formazione conservatrice di ispirazione cristiana) e PLR hanno proposto un taglio di 5 punti.
Karl Heinz Meyer (UDC), in qualità di presidente e portavoce della Fiko, difendendo il taglio di tre punti ha parlato di una "decisione fondamentale per la politica finanziaria cantonale". Con la fissazione del moltiplicatore si decide quanto il Cantone rimarrà attrattivo per privati e imprese, ha sottolineato.



