Per il successore di Viola Amherd, il Centro apre le candidature: «Troveremo la persona giusta». Il 3 febbraio il termine, l'annuncio il 21.
BERNA - Uno dopo l'altro si sono sfilati praticamente tutti, i papabili candidati al seggio del Centro al Consiglio Federale.
Il posto di Viola Amherd, che dovrebbe essere ambito, per il partito sembra assumere sempre di più l'aspetto della proverbiale patata bollente.
«I candidati di valore non mancano e siamo convinti di poter presentare una selezione ampia e di rilievo», ha confermato questo lunedì il presidente uscente Gerhard Pfister durante la conferenza stampa per il ticket centrista.
Le tempistiche per la nomina saranno però piuttosto lunghe: il termine ultimo per la candidatura - presso le sezioni cantonali - è fissato per il 3 febbraio, la decisione finale di come verrà composto il ticket arriverà invece il 21 febbraio.
Il comitato sarà composto dallo stesso Pfister, il capogruppo parlamentare Philipp Matthias Bregy, Charles Juillard, Pirmin Bischoff, Nicolò Paganini, Marianne Binder-Keller, Isabelle Chassot e Regina Durer-Knobe. Questo significa che la loro candidatura come papabili è esclusa.
La rinuncia catena dei candidati più rinomati è sintomo di una crisi? «Non è affatto così», ribadisce Pfister, «quelli che hanno deciso di non candidarsi erano nomi fatti dai media e che non ci hanno coinvolto in nessun modo».
Per quanto riguarda l'identikit del nuovo consigliere del Centro, lo zughese puntualizza: «Non cerchiamo qualcuno che abbia un profilo particolare: deve essere dotato di spirito collegiale ed essere in grado di guidare un dipartimento. Sia uomo o donna non è importante per noi e nemmeno la provenienza. Non sarebbe un problema se, per esempio, nel Consiglio Federale entrasse un secondo ticinese oppure un basilese».