La Svizzera aderisce alle sanzioni contro la Russia

Si è adeguata al 18esimo pacchetto. Inasprite le limitazioni all'esportazione di beni destinati al rafforzamento industriale, militare e tecnologico russo, oltre che di carburanti e metalli pesanti
BERNA - Il Consiglio federale ha deciso di aderire al 18esimo pacchetto di sanzioni dell'Unione europea (UE) nei confronti della Russia e alle misure adottate nei confronti della Bielorussia. Le nuove disposizioni si concentrano sui settori dei beni, della finanza e dell'energia ed entrano in vigore domani.
L'UE ha imposto le nuove sanzioni lo scorso 18 luglio. Il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) aveva già adottato i provvedimenti del pacchetto di sanzioni rientranti nella sua sfera di competenza lo scorso 12 agosto.
La decisione odierna, in particolare, inasprisce ulteriormente le limitazioni all'esportazione per i beni destinati al rafforzamento dell'industria e per quelli destinati al rafforzamento militare e tecnologico della Russia. Tra gli altri, sono ora inclusi gli additivi per carburanti, nonché alcuni metalli e materie plastiche. Allo stesso tempo, il Consiglio federale ha introdotto un nuovo meccanismo amministrativo per combattere in modo ancora più efficace l'elusione delle sanzioni attraverso paesi terzi, indica un comunicato diramato questa sera dal governo.
Un altro provvedimento contemplato nel pacchetto di sanzioni è il divieto di importazione da paesi terzi di prodotti petroliferi raffinati derivanti dal greggio russo.
In aggiunta al 18esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, il 18 luglio Bruxelles ha emanato ulteriori provvedimenti nei confronti della Bielorussia: oggi il Consiglio federale ha deciso di aderire pienamente a tali provvedimenti.




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