«Per ricchi, non per noi». Andermatt diventa il nuovo tempio del lusso


Un nuovo complesso di appartamenti di altissimo standing scatenano le preoccupazioni dei cittadini e del sindaco
Un nuovo complesso di appartamenti di altissimo standing scatenano le preoccupazioni dei cittadini e del sindaco
ANDERMATT - Un villaggio che cambia, perdendo la sua identità, dicendo addio a vari locali del centro storico e vedendo crescere i suoi prezzi immobiliari. I residenti di Andermatt, pur riconoscendo la crescita economica e i nuovi posti di lavoro, sono preoccupati per quel che sta succedendo al loro paese, sempre più strutturato per un turismo di lusso.
Il progetto - Oltre ai lavori in corso di Sawiris, nel 2027 nascerà un altro complesso formato da 19 appartamenti luxury e 21 stanze di hotel a 5 stelle, con spa e piscina. Il prezzo medio è di 40mila franchi al metro quadrato, con l'appartamento più piccolo, di circa 80 metri quadrati, che costerà 2,7 milioni e quello più grande, di 220 metri quadrati, che è già stato venduto a quasi 8 milioni. Il progetto è dall'architetto italiano Paolo Colombo, proprietario del terreno, che per realizzarlo ha istituito una joint venture con la società di Dubai Mira, attiva nel mercato High‑End. Il target è chiaro: la struttura viene promossa in eventi esclusivi a Dubai, Milano, Cannes, Parigi e Londra. Nel prezzo di vendita sono inclusi interni firmati dal celebre stilista libanese Elie Saab, noto per sfilate con star come Céline Dion.
I dubbi dei cittadini di Andermatt - E i residenti? Riconoscono che il turismo vede una crescita, con aumento sia di posti di lavoro che di strutture sciistiche, ma al contempo temono che il loro villaggio cambi per sempre, lasciandoli esclusi. Interpellati in un sondaggio della SonntagsZeitung, tra il 70 e il 90% sottolineava un aumento dei prezzi immobiliari e una carenza di alloggi per residenti. Quasi la meta invece teme la perdita di identità di Andermatt e la desertificazione del centro storico.
E quelli del sindaco - Il sindaco Peter Baumann concorda coi suoi cittadini, spiegando come i rischi, per un paese che non vorrebbe «diventare un altro St Moritz o Gstaad, ma una comunità per tutte le classi», ci sia. «La commissione edilizia non poteva opporsi: l’investimento rispettava le regole - ha aggiunto. - Si poteva solo limitare la quota di appartamenti turistici, e lo si è fatto – ma troppo tardi, il processo era già in corso».
L'ombra del riciclaggio - Il gruppo di Colombo ha ottenuto la concessione edilizia a settembre 2024. Dell'alleanza farebbe parte Mira Developments, che è stata accusata di facilitare investimenti opachi da parte di élite russe, trasferendo contanti da Mosca a Dubai e investimenti immobiliari anonimi, in poche parole di aiutarli a riciclare soldi.
«Non per noi» - «Non serviamo fondi dubbi: la clientela è selezionata, internazionale, espressamente importante», sostiene Colombo, soddisfatto della sua struttura. Che i residenti guardano con sentimenti contrastanti: «Noi, gente comune, non potremo mai permetterci nulla di tutto questo», afferma una pensionata.