Ecco la nuova arma dei pedofili: l’intelligenza artificiale


Anche foto innocue inviate dai minori in chat possono diventare oggetto di ricatto a causa dell'IA. Le testimonianze e i consigli per difendersi
Anche foto innocue inviate dai minori in chat possono diventare oggetto di ricatto a causa dell'IA. Le testimonianze e i consigli per difendersi
BERNA - Si chiama sextortioned è un reato in grandissima crescita che colpisce, in particolare, ma non solo i minorenni maschi. Soprattutto ora, grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
Il caso di Leon - La truffa si configura quando i ricattatori minacciano le vittime di pubblicare foto o video compromettenti se non rispondono alla richiesta (spesso di soldi). La Nzz am Sonntag ha raccontato la storia di Leon, un 14enne residente nella Svizzera interna. Il ragazzino è stato contattato su Instagram da un profilo raffigurante una ragazza molto bella e appariscente. La conversazione è poi passata su Telegram: a quel punto, la finta giovane ha chiesto all’adolescente delle foto di lui nudo.
Il ricatto - Da lì è iniziato il ricatto. Il giovane non voleva dire nulla ai propri genitori. Così, continuava a pagare, giorno dopo giorno, per evitare che le foto venissero pubblicate online. Fino a quando, facendosi forza, non ha deciso di contattare e chiedere aiuto a clickandstop.ch. Il caso di Leon è emblematico di quali siano i profili delle potenziali vittime delle “aggressioni” sessuali online. Un fenomeno che sta preoccupando l’FBI, la Fedpol e, non ultime, le autorità elvetiche.
A rischio i maschi adolescenti - Per Adrian Essl, Protezione dell’infanzia svizzera, «i giovani sono a rischio a causa della loro inesperienza sessuale. Soprattutto, ma non solo, i maschi adolescenti vengono presi di mira, specie nelle chat di gioco online. I profili vengono analizzati e filtrati grazie all’uso dell’intelligenza artificiale».
I dati - Il numero di reati di sextortion scoperti è più che raddoppiato negli ultimi cinque anni. Le statistiche svizzere indicano 1'453 casi per l'anno 2024. Come per tutti i reati sessuali, il numero di casi non denunciati è molto più alto. Un reato di cyber-sesso su tre oggi consiste nel ricatto con materiale fotografico. A un quarto dei giovani sono state chieste foto erotiche, mentre a uno su dieci è stato chiesto di compiere atti sessuali davanti a una webcam.
L’uso dell’intelligenza artificiale - Nel suo ultimo rapporto, l’Europol mette l’accento su come i crimini sessuali virtuali stiano cambiando con l’IA: «Aumenta - si legge - la sofisticazione e la velocità nel creare foto e video. Non solo: aiuta a scegliere i profili migliori. Sta diventando, purtroppo, uno strumento prezioso per chi vuole compiere abusi sessuali online, pedofili e non». Non solo, anche foto innocue di giovani adolescenti possono trasformarsi in immagini pornografiche.
Le richieste shock - Sono cambiate anche le richieste che, in alcuni casi, fanno davvero ribrezzo. Stando alle ultime segnalazioni, alcuni ricattatori avrebbero ordinato alle loro vittime di torturare animali domestici davanti alle telecamere o di picchiare i propri fratelli. «I giovani - spiega lo psicologo Daniel Süss - si sentono in colpa. Inoltre, ora anche immagini innocue possono essere manipolate». Da qui i consigli: bloccare i contatti sospetti, ignorare gli eventuali ricatti, cercare aiuto e rivolgersi alla Polizia.
Regazzi (Centro): «Le aziende tecnologiche si assumano le loro responsabilità» - Stando alle testimonianze riportate da clickandstop.ch, tramite false riprese i pedopornografi in azione su internet hanno quasi spinto sull’orlo del suicidio una ragazzina di 14 anni con problemi di salute mentale. Per il consigliere agli Stati Fabio Regazzi (Centro) le aziende tecnologiche devono prendersi le loro responsabilità, in particolare per quanto succede sulle loro piattaforme.
Cosa potete fare se vostro figlio è rimasto vittima di sextortion?
- In caso di necessità, chiedete supporto e ulteriori informazioni allo sportello di segnalazione e di consulenza indipendente e anonimo clickandstop.ch
- Non cedete per alcun motivo alle richieste dei ricattatori/delle ricattatrici (ad es. creazione/invio di immagini o denaro).
- Non rimproverate vostro figlio; dimostrategli, anzi, che siete al suo fianco. La violenza sessuale nei confronti di bambini e adolescenti non è mai colpa loro, che avvenga online oppure offline.
- Fate capire a vostro figlio che non ha colpe e che non è solo. Episodi di questo tipo possono generare un senso di vergogna nel bambino, il quale, magari, in un primo momento non desidera parlarne con voi. È tuttavia importante cercare un dialogo per capire il motivo che ha spinto vostro figlio ad allacciare un rapporto con questa persona e come potete proteggerlo meglio in futuro.
- Incoraggiate vostro figlio e non fategli mai mancare il vostro sostegno. Può capitare che d’un tratto i bambini e gli adolescenti rifiutino ogni tipo di mediazione o non accettino alcun aiuto. Una possibile motivazione è la paura di dover coinvolgere anche altre persone, ad esempio la polizia. Spiegategli che si tratta di specialisti, il cui compito è fornire aiuto e supporto.
- Se avete qualcosa da segnalare, andate immediatamente alla polizia e denunciate l’accaduto. Se possibile, portate delle prove. Attenzione a quanto segue:
- non salvate, inviate e modificate immagini o video pedopornografici. Il possesso e l’invio di materiale contenente atti sessuali con minorenni è vietato tanto quanto la produzione. Non fatevi quindi nemmeno inviare da altri immagini o video di questo tipo, da salvare come prova sul cellulare.
- Portate direttamente i cellulari o i tablet incriminati alla polizia.
- Raccogliete le informazioni disponibili sugli autori/sulle autrici di reati:
- user name tramite screenshot, che contengano il nome utente e anche la foto profilo dell’account interessato. Segnate la data e l’ora in cui salvate lo screenshot.
- Dati dei bonifici in caso di ricatti (ad es. coordinate bancarie)
- Indirizzi mail, numeri di telefono utilizzati, ecc.
- Bloccate/segnalate l’account sulla piattaforma solo dopo che la polizia ha effettuato i dovuti rilievi. In questo modo la polizia può condurre indagini/accertamenti sull’account del ricattatore.
- In alcuni casi, possono anche essere i compagni/le compagne di scuola a compiere atti di violenza sessuale o tentativi di ricatto. Ad ogni modo, informate della situazione insegnanti e assistenti sociali e valutate se intraprendere un’azione legale (link con informazioni dettagliate).
- Avvaletevi del servizio anonimo e gratuito fornito da Take It Down per evitare che le fotografie vengano fatte circolare sulle diverse piattaforme.
Fonte: clickandstop.ch