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Stupri, ricatti, rapimento e un tentato omicidio. Condanna confermata

Si lanciò dalla scogliera con l'auto con la sua ex, oggi il tribunale d'appello ha confermato la pena di dodici anni e tre mesi.
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Fonte ATS
Stupri, ricatti, rapimento e un tentato omicidio. Condanna confermata
Si lanciò dalla scogliera con l'auto con la sua ex, oggi il tribunale d'appello ha confermato la pena di dodici anni e tre mesi.
NEUNBURG - Il 57enne che nel 2022 precipitò con la sua auto dalla scogliera di Les Roches-de-Moron, un punto panoramico che domina il Doubs, assieme alla ex compagna, dovrà scontare dodici anni e tre mesi di carcere. Il processo di appello ha confe...

NEUNBURG - Il 57enne che nel 2022 precipitò con la sua auto dalla scogliera di Les Roches-de-Moron, un punto panoramico che domina il Doubs, assieme alla ex compagna, dovrà scontare dodici anni e tre mesi di carcere. Il processo di appello ha confermato la precedente sentenza del tribunale penale di La Chaux-de-Fonds.

La storia aveva scosso il Canton Neuchâtel in quanto l'uomo aveva un divieto di avvicinamento alla ex, che ai tempi viveva con i due figli della coppia, decretato per un precedente episodio di violenza. Ma quel 15 febbraio di due anni fa è riuscito a entrare in casa, ha ferito con un coltello il bambino più piccolo e ha rapito con la forza la donna. Nel tragitto in auto, l'avrebbe violentata, anche se lui nega, ammettendo di «essere stato geloso e possessivo» e di «aver commesso atti ingiustificabili».

Non sarebbe stato l'unico caso. Infatti, «gli stupri si contano a decine, solo nell'ultima fase della vita coniugale», ha affermato martedì il giudice Nicolas de Weck. L'uomo ha esercitato coercizione alla ex attraverso violenza fisica, pressione psicologica e ricatto, pretendendo un compenso sessuale per l'acquisto di vestiti.

Una volta arrivato a Les Roches-de-Moron, si è lanciato con l'auto per 135 metri, fermandosi su alcuni alberi, in un tentativo di omicidio-suicidio. «Se devo morire, anche la persona che amo deve morire con me», avrebbe detto. I due sono sopravvissuti per miracolo.

La sentenza di primo grado ha inoltre stabilito che l'uomo dovrà sottoporsi a terapia istituzionale e sarà espulso dal Paese per dieci anni. L'imputato è entrato in Svizzera dal Portogallo nel 2013.

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